1.” L’indifferenza del saggio per il quale ogni paese è patria e qualsiasi religione è un culto a suo modo valido, parimenti esasperava quella folla di prigionieri; se quel filosofo rinnegato, che non rinnegava tuttavia alcuna delle sue vere credenze, rappresentava per tutti loro un capro espiatorio, era perchè ciascuno, un giorno, segretamente o talora perfino senza accorgersene, aveva desiderato uscire dal cerchio in cui sarebbe morto rinchiuso.
Il ribelle che si ergeva contro il proprio principe provocava nella gente ligia all’ordine costituito un moto di egual furia invidiosa: il suo no indispettiva il loro incessante sì.
Ma i peggiori di quei mostri che pensavano col proprio cervello erano quelli che praticavano qualche virtù: facevano più paura quando non si poteva disprezzarli totalmente “.
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