Su iniziativa dei Volontari della Stazione FS di Boscoreale, parte un laboratorio sperimentale sulla gestione di un bene comune.
Alcune Associazioni, i cittadini confinanti con la ferrovia, il Comune di Boscoreale e gli ambientalisti-ecologisti sono coinvolti in un progetto di gestione e riqualificazione partecipata di un bene comune.
Ciascuno degli attori è chiamato a dare, secondo le proprie capacità e disponibilità, il proprio contributo fattivo per rimuovere il degrado costituito dalle erbacce, ma principalmente dai rifiuti abbandonati da persone incivili, nemiche dell’ambiente nel quale esse stesse vivono.
I lavori riguarderanno la sede ferroviaria della linea FS Cancello-Torre Annunziata, nel tratto compreso tra il passaggio a livello di via Settetermini e il passaggio a livello di via Diaz, per circa 800 metri.
La linea attualmente è chiusa all’esercizio ferroviario, e, da notizie apprese, si attende solo il parere del Ministero della Difesa per la dismissione definitiva della linea FS Cancello – Torre Annunziata, che dovrà essere fatta dal Ministero dei Trasporti.
I Volontari della Stazione, negli ultimi quattro anni, hanno sempre provveduto a mantenere la sede ferroviaria, nel tratto prospiciente i fabbricati ricevuti in comodato, in uno stato di decoro.
Hanno ripulito la scarpata ferroviaria e i binari, mettendo a dimora piante e fiori. Proprio durante la bonifica dei luoghi è spuntato tra le erbacce un riccio, che era sopravvissuto nonostante le tonnellate di rifiuti giacenti e prodotti sia da cittadini incivili che dai commercianti del mercato settimanale.
Sul web ci sono dei video che mostrano sia il riccio che le tipologie dei rifiuti ritrovati, prove inconfutabili sui responsabili del degrado, che fino ad oggi non sono mai stati multati.
I Volontari della Stazione già in passato avevano tentato di coinvolgere il Comune di Boscoreale sulla bonifica della sede ferroviaria, ma non hanno mai avuto risposta.
Ora viene lanciato questo laboratorio di partecipazione attiva per la salvaguardia dell’ambiente, che riguarda un bene comune costituito dalla vecchia ferrovia, con la speranza che molti possano aderire e dare vita a un nuovo modello di comunità, dove tutti i cittadini siano consapevoli che l’ambiente che ci circonda è di tutti noi e tutti noi siamo chiamati a difenderlo e custodirlo.
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