Tratto da Articolo di riferimento
MANNAGGIA Ê CANE ‘E CANCIELLO!
MANNAGGIA Ê CANE ‘E CANCIELLO! Tengo dietro con queste paginette a quanto dissi alibi (per rispondere ad un quesito della consorte del mio caro amico A.M. (i consueti problemi di riservatezza mi costringono ad indicare solo le iniziali di nome e cognome)) illustrando l’espressione esclamativa MANNAGGIA BBUBBÀ! Comincio con il dire che la locuzione esclamativa in esame che vale Accidenti ai cani da guardia! rappresenta una sorta d’alternativa a quella MANNAGGIA BBUBBÀ! ed è usata da chi voglia esprimere generico, ma contenuto disappunto,dispiacere, rammarico, contrarietà, stizza,delusione, rincrescimento davanti ad avvenimenti fastidiosi od imprevisti ed imponderabili e non voglia dare in scostumate escandescenze.Questa locuzione in epigrafe è molto datata e risale alla fine dell’ ‘800 ed i principî del ‘900 quando si poteva cogliere come espressione di disappunto,dispiacere, rammarico sulle labbra non di ladri e/o malfattori (come a tutta prima potrebbe apparire) che si dolessero di trovare feroci cani di guardia alle proprietà che essi lestofanti volessero visitare, quanto sulle labbra di innamorati e/o spasimanti cui un severo genitore della ragazza o un geloso marito di una sposa circuita opponevano la presenza di numerosi agguerriti cani da guardia (i napoletani cane ‘e presa) sguinzagliati davanti i cancelli o per le scale ed innanzi alle porte al fine di dissuadere innamorati e/o spasimanti (cfr. CANCIELLO ‘E SPOSA gustosa canzone partenopea del 1950 firmata da Armando De Gregorio per la musica di Furio Rendine (Napoli, 23 marzo 1920 –† Roma, 22 febbraio 1987))
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