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Occorre compiere un’attenta perlustrazione nel nostro orto interiore, al fine di individuare i germogli o gli alberi rigogliosi del bene e del male, e di compiere una coraggiosa opera di ripulitura ; fare una leale analisi dei sentimenti che si agitano in noi e ci agitano, chiamarli col loro nome, nobile o squallido, e intervenire su di essi. Scegliere i sentimenti significa scegliere il padrone da servire.
Io sono convinto che il bene premia, intendendo per bene l’insieme dei sentimenti positivi ; essi costituiscono un’enorme riserva di energie sananti. Ove vengono coltivati con cura, dissolvono a poco a poco le sequenze e le immagini conflittuali e nevrotiche e si trasformano in immagini salutari.
I sentimenti positivi più rilevanti sono : il rispetto, l’amore, la tolleranza, la moderazione dei desideri, la gioia, la semplicità, che è poi amore per la verità, l’amicizia, l’ottimismo, il gusto per il vero e il bello, un rapporto di armonia con la natura.
Il rinnovamento del e nel nostro spirito avviene quando, smettendo di condannarci e di sentirci condannati, permettiamo a queste forze salutari di visitarci e di espandersi in noi, sanandoci. Una delle verità più preziose che ritengo di aver colto è che possiamo cambiare la qualità della nostra vita e del nostro stare insieme cambiando la qualità dei nostri sentimenti.
(brano tratto dal libro Cammino di guarigione interiore di Giuseppe Colombero )
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