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LA CURA

331.Non giudichiamo e non saremo giudicati.

Oggigiorno in tanti, in troppi, quando si alzano la mattina, indossano la toga, mettono una stecca al dito indice e portano dentro di sé un’etichettatrice.

Questo comportamento è antisociale, antiumano e avvelena tutto l’ambiente.

Se vogliamo migliorare la nostra vita e le nostre comunità dovremmo, a mio piccolissimo e modesto parere, in primo luogo svestirci della toga, ossia non giudicare tutto e tutti, ma limitarci, sempre se siamo preparati, informati e formati da consistenti esperienze di vita, a esprimere la nostra semplice opinione.

Anche se a volte è preferibile stare zitti, perché come dice un vecchio detto:

“è meglio rimanere in silenzio e sembrare sciocco, che parlare e togliere ogni dubbio”.

In secondo luogo occorrerebbe togliere il gesso al dito indice, accusatorio, per poterlo così rivolgere, ogni tanto, anche verso la nostra persona per fare un esame di coscienza.

In ultimo, occorrerebbe poi rottamare l’etichettatrice interiore che troppo spesso ci induce a catalogare il nostro prossimo, condannandolo così, definitivamente, nel nostro pensare, e spesso allontanandolo per sempre dalla nostra vita.

 

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