REFERENDUM ACQUA
LA VITA VINCE!
La cittadinanza attiva italiana ha ottenuto
una straordinaria vittoria raccogliendo un milione e quattrocentomila
firme per chiedere un referendum contro la privatizzazione dell'acqua(Legge
Ronchi ,19 novembre 2009).
Questo grazie a una straordinaria convergenza di forze sociali che vanno
da associazioni laiche come Arci o Mani Tese, o cattoliche come Agesci
o Acli, da sindacati , da movimenti come NO TAV o NO Dal Molin, da reti
come Lilliput o Assobotteghe.... In nessun referendum si era mai visto
un tale schieramento di forze sociali così trasversali , che
hanno trovato poi la capacità di organizzarsi a livello locale,
provinciale, regionale. E' stata l'acqua, fonte della vita, che ha riunito
in unità la cittadinanza attiva. E' fondamentale notare che tutto
questo è avvenuto senza l'appoggio dei partiti, senza soldi e
senza la grande stampa. I partiti al governo ci hanno attaccato pesantemente
(le dure dichiarazioni di Ronchi e Tremonti), mentre i partiti dell'opposizione
presenti in Parlamento(PD e IDV)ci hanno remato contro.
Il Comitato Referendario ha sfidato il popolo italiano con delle scelte
ben precise. In piena vittoria del mercato e della finanza, i 3 quesiti
referendari chiedevano che , primo, l'acqua venisse dichiarata un bene
di non rilevanza economica, secondo, l'acqua venisse tolta dal mercato
e, terzo, che non si facesse profitto sull'acqua. E' il massimo che
si può chiedere a un popolo in pieno neo-liberismo.
Intorno ai banchetti della raccolta firme, si è svolta “la
battaglia antropologica fra la persona, dotata di diritti e doveri e
l'homo economicus, furbo, speculatore irresponsabile e pronto a tutto,
pur di arricchirsi”- così ha scritto il costituzionalista
Ugo Mattei.
Ha vinto la persona, ha vinto il diritto umano. Ed è la prima
grande vittoria per un bene comune(insieme all'aria) più prezioso
che abbiamo.
A Roma abbiamo festeggiato questa vittoria a Piazza Navona il 19 luglio,
portando poi gli scatoloni contenenti le firme alla Corte di Cassazione.
Che festa!
Ma ora si apre la campagna referendaria vera e propria!
Per questo, il 4 settembre, i referenti regionali del Forum italiano
dei movimenti per l'acqua pubblica, si sono ritrovati a Roma per valutare
come procedere e sopratutto per preparare l'incontro nazionale di tutto
il movimento in difesa dell'acqua pubblica, che si terrà a Firenze
(18-19 settembre).
La Corte Costituzionale entro il 15 ottobre dovrà esprimersi
sulla validità delle firme raccolte e poi darci i quesiti referendari,
ed infine dovrà fissare la data del referendum dal 15 aprile
al 15 giugno 2011.
E' un appuntamento fondamentale questo,per cui dobbiamo organizzarci
così bene da portare almeno 25 milioni di italiani a votare (è
il quorum necessario per la validità del referendum).
Mi appello a tutti perchè ogni cittadino italiano e ogni cristiano
si impegni per salvare “sorella acqua”. In questo cammino
referendario, abbiamo avuto l'impegno serio di tante associazioni cristiane,
di parrocchie e anche di diocesi (la diocesi di Termoli per esempio),
ma ci è mancata la voce dei Vescovi, sopratutto della CEI. Dopo
le parole così chiare del Papa sull'acqua nella sua enciclica
sociale, mi aspetto che i vescovi facciano altrettanto ,perchè
questo è un problema etico, morale, vitale per il nostro paese
e per l'umanità.Se perdiamo il referendum sull'acqua, abbiamo
perso tutto.
Per questo chiediamo a tutti di impegnarsi a tutti i livelli.
A livello personale chiediamo uno sforzo per informarsi e informare
sull'acqua tramite internet (www.acquabenecomune.org), tramite cd o
dvd (come Per amore dell'acqua), libri, opuscoli per potere poi coscientizzare
la gente con incontri pubblici, dibattiti, conferenze e serate sul tema.
Solo così potremo portare 25 milioni di italiani a votare. La
grande stampa e i media non ci aiuteranno!
A livello comunale, chiediamo a tutti di fare pressione sui propri consigli
comunali perchè votino a maggioranza che l'acqua è un
bene di non -rilevanza economica, modificando poi lo statuto comunale
per inserirvi quella decisione. Questo potrebbe diventare un altro referendum
popolare. Perché, per esempio, per la Giornata dell'acqua (22
marzo 2011), non potremo invitare quei Comuni che hanno così
votato ad esporre un simbolo e a contarsi?Potrebbe essere questo il
referendum dei Comuni.
Ma c'è di più! Dobbiamo far passare la notizia che la
legge Ronchi non proibisce il totalmente pubblico. E quello che la legge
non proibisce , facciamolo! Dobbiamo gridare dai tetti che i Comuni,
le province, le regioni e le comunità di valle che vogliono gestire
la loro acqua come Azienda Speciale o Ente di Diritto Pubblico, lo possono
fare. E' questo il contributo della cittadinanza attiva di Napoli alla
lotta contro la privatizzazione dell'acqua.E' stato l'avvocato M. Montalto,
sostenuto dall'Ordine degli avvocati dell'Ambiente di Napoli, e il costituzionalista
A.Lucarelli della Federico II di Napoli, a dimostrare che questo si
può fare. E' questa la sfida in atto in Puglia per trasformare
l'Acquedotto Pugliese da Spa a Ente di diritto pubblico. E' la sfida
in atto nel Comune di Napoli di far passare l'Arin da Spa a Azienda
Speciale. Speriamo che questo avvenga presto e Napoli diventi la “capitale
dell'acqua pubblica”, anticipando il risultato del referendum.
Ci conforta in questo la decisione dell'assemblea Generale dell'ONU,
che ha approvato lo scorso luglio la risoluzione che “dichiara
il diritto all'acqua potabile e sicura e ai servizi igienici ,un diritto
umano essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti
umani” .
“Questa risoluzione è un fatto storico importante- ha detto
R.Petrella - , un significativo passo in avanti sul cammino dell'accesso
all'acqua potabile per tutti.” Questo nostro impegno per l'acqua
pubblica, ha infatti una portata mondiale, sopratutto per i più
poveri.
Sull'acqua ci giochiamo tutto sia per noi, sia per i poveri. Se perdiamo
l'acqua, abbiamo perso tutto.
Dobbiamo vincere! Se ce l'ha fatta l'Uruguay, la Bolivia, l'Ecuador,
Parigi, ce la possiamo fare anche noi.
Diamoci da fare : si tratta di vita o di morte per noi, per i poveri,
per il pianeta.
Alex Zanotelli