Boscoreale
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"Ma provo il massimo della vergogna per quello che ometto di dire per paura di ritorsioni"
"Ci sono muri che dividono e Muri che sostengono, i primi portano all'isolamento e alla morte spirituale, i secondi creano unione e fanno rinascere la speranza." Fai parte anche tu del Muro di sostegno *****Un Movimento per rinascere*****
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Le news del 2011 |
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BOSCOREALE E' UN PAESE MORTO NELL'ANIMA |
PER FARLO RINASCERE QUALCOSA DEVE MORIRE ( forse ci siamo?) |
AMICO E' COLUI CHE E' DISPOSTO A SACRIFICARSI PER QUESTO PAESE |
Lettera al Presidente "Prima di andare via" *giugno 2009 Illustrissimo Signor Presidente Giorgio Napolitano,
mi chiamo Vincenzo Martire, e sopravvivo dal 1958 a Boscoreale, un paese alle falde del Vesuvio. Non voglio raccontarle una storia personale, ma vorrei cercare di porre la sua attenzione su una storia che potrebbe essere la sua, la mia e di qualunque altro uomo che per un volere non si sa di Chi, è nato e vive in questa terra, piena di contraddizioni, di difficoltà, ma ricchissima di uomini e donne con buoni sentimenti. Non sono espertissimo in informatica, ma nel 2005 ho creato sul web un sito: www.boscorealeperamico.it, con il quale mi proponevo di evidenziare gli aspetti più belli della mia città.
Purtroppo la realtà ci dice che gli aspetti negativi soffocano prepotentemente quelli positivi. Dopo aver raccolto e pubblicato tutto quello che mi sembrava utile, ho deciso di scriverle questa lettera e a questo proposito, Le vorrei elencare alcune mie considerazioni, o forse sogni, circa la vivibilità di una città o di un paese. Priorità indispensabili per una vita civile: * Sistema fognario funzionante (quando
piove a Boscoreale non si può quasi uscire a piedi, e gli scarichi
fecali non si capisce bene dove vanno a finire). Quanti decenni e quanti
finanziamenti occorrono ad un’Amministrazione Comunale per fare
le fogne in un comune di 27.000 abitanti?
Venendo al contenuto dell’oggetto, “Prima di andare via”, che vuole essere un messaggio alle mie figlie, ai loro amici e a tutti quelli che appena possono scappano da Boscoreale, le riporto la corrispondenza intercorsa tra il sottoscritto e una coppia di giovani emigrati Boschesi che hanno scritto al mio sito. Mail pervenuta: Ciao e complimenti x il sito. Siamo una
giovane coppia di emigranti, di origini boschesi, attualmente residente
a Parma x i classici motivi di lavoro. La nostra esperienza personale ci ha fatto conoscere luoghi e persone civili e un’amministrazione comunale rispettosa della legalità ed interessata alle reali esigenze legate al territorio, contrariamente a quanto è accaduto in questi anni giù al sud. Siamo convinti, avendo vissuto a Boscoreale ed avendo conosciuto molti dei suoi abitanti, che anche lì la maggior parte della gente sia onesta, ma, purtroppo, l’immagine che diamo all’esterno è assolutamente negativa e risulta difficile spiegare a quanti non conoscono bene la nostra zona, che non siamo tutti ladri o delinquenti! Per questo vivere al nord non è sempre facile, in quanto siamo, appunto, costretti a combattere contro innumerevoli pregiudizi e bollati da molti come persone da "evitare" e a dover dimostrare, in ambito professionale, di valere molto, prima di essere accettati. Benchè, dunque, a Boscoreale la qualità della vita non sia tra le migliori e i servizi siano praticamente inesistenti, la lontananza dalla nostra terra, ricca di contraddizioni ma anche d’amore e di solidarietà (che qui manca abbastanza), si fa molto sentire e non muore in noi la speranza di tornare un giorno in un paese rinnovato non solo in superficie, ma anche e soprattutto "dentro". Un saluto da due boschesi D.O.C. La redazione risponde. Gentili amici Francesca Catapano e Domenico
Salio, Nei miei pochi soggiorni nelle città dei miei parenti, ho potuto apprezzare che cosa significa vivere dignitosamente almeno dal punto di vista ambientale e civile: strade senza buche, marciapiedi, rete fognaria, asili nido, isole pedonali, parcheggi, parchi pubblici, biblioteche, cinema, teatri, piste ciclabili, pubblica illuminazione efficiente, pulizia dell’ambiente, ecc. ecc., cose che purtroppo nel nostro paese sembrano un miraggio. La cosa che più deprime della nostra
Boscoreale, è la quasi totale assenza della speranza da parte dei
cittadini di vedere un giorno una città migliore. Sembra che ci sia una totale rassegnazione allo stato attuale delle cose. Io ho una mia idea su quanto accade, penso che quando andiamo a votare, scegliamo i nostri rappresentanti, ognuno secondo i propri calcoli, che proprio perchè sono calcoli soggettivi, non valutano, con obiettività, l’operato dei pubblici amministratori che nei vari decenni si sono occupati della cosa pubblica. Se applicassimo l’equazione: se il paese e tutte le sue realtà sono il risultato dell’operato dei suoi amministratori, allora, visto che il nostro paese non ci piace, dovremmo far accomodare tutti i politici degli ultimi decenni fuori dalle istituzioni. Questa è una cosa che invece non accade mai. La seconda cosa che ritengo sia corresponsabile dello stato di cose attuali, è la mancanza di una coscienza collettiva: singolarmente riusciamo ancora ad arrabbiarci e a dire la nostra, al bar, in piazza, dal barbiere, in salumeria, ma quando c’è da intraprendere una iniziativa concreta insieme agli altri, allora diventiamo tutti apatici o calcolatori: preferisco starmene per i fatti miei; oppure: mi conviene o non mi conviene espormi? Spero di non avervi tediato, e vi prometto per quanto è nelle mie possibilità di tenere sempre vivo e aggiornato il sito, anche e soprattutto per i concittadini che vivono fuori. P.S. Se vi va, mandate qualche foto di dove vivete, che la pubblico sul sito, insieme alla vostra mail.
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Illustrissimo Signor Presidente, questa mia lettera vuole essere come un messaggio nella bottiglia lanciata nel mare della nostra vita, appunto “Prima di andare via”. Cordiali saluti da un uomo che ha sempre sperato in un futuro migliore e che per destino o per scelta non ha lasciato il paese natio. Con Osservanza, Vincenzo Martire. |
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