Boscoreale
Un Paese
Per Amico

?

 

 

In un organismo è feconda la differenza degli organi e delle cellule, l'uguaglianza va bene per i granelli di sabbia o per i batteri in un brodo di coltura. Anche il nostro cervello si è sviluppato al massimo per poi sostituire la crescita volumetrica con la capacità di aumentare le connessioni interne. Di qui la capacità di migliorare la comunicazione. Ma non si comunica nulla se non c'è differenza.

 

 

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ULTIMISSIME

*20/12/2010

Tra lo Stato dei politici e la Chiesa dei vescovi il volontariato sociale può essere la terza via?

*19/12/2010

Il Mercatino alla Stazione video di Stabiachannel vedi

*07/12/2010

Per Boscoreale, potrebbero e forse dovrebbero.

*05/12/2010 | Boscoreale La struttura, ubicata nella centralissima Piazza Vargas, ospiterà anche il nucleo comunale di protezione civile.

La vecchia stazione Circumvesuviana diventa sede della Polizia locale

 

*(06/10/2009 | Boscoreale | Previsto il recupero, per attività sociali e culturali, delle stazioni della Circumvesuviana di Boscoreale e Boscotrecase e utilizzo della strada ferrata quale pista ciclabile e percorso pedonale e fitness.)

Presentato il progetto “parco lineare”

*

Dietro l’emergenza: i veleni di Pianura 31 ott 2010

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Terzigno: l’indifferenza di chi è vicino, l’interesse di chi è lontano

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IN PRIMA PAGINA 1 OTTOBRE 2010

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Quella legge che condanna a morte lenta la popolazione vesuviana

*

Le dieci domande allo Stato Italiano dell’aspirante cittadino vesuviano in lotta.

 

 

ERANO 800, ERANO TUTTI CORROTTI, LI MANDEREMO TUTTI SU MARTE !!!

Lettera a un cumulo di Monnezza

Egregio cumulo di Monnezza, da circa un anno hai abbandonato l’uscio di casa mia in via STE Cirillo 17, a cento metri dal Municipio di Boscoreale, perché l’Amministrazione ha assoldato uno dei grandi killer dei cumuli di Monnezza, e cioè la raccolta porta a porta.

In un primo momento ho tirato un sospiro di sollievo, perché finalmente dopo tanti anni di convivenza forzata e puzzolenta, non ti trovavo più fuori dal mio portone.

Purtroppo però, dopo qualche giorno, quando ho tirato un altro sospiro, questo non era più di sollievo perché respirando avvertivo un forte fetore nauseabondo, che faceva vomitare e bruciare il naso e la gola.

A causare questo fetore erano i tuoi parenti che venivano uccisi in altri comuni, dove però il killer usava un'altra arma e cioè eliminava i cumuli di Monnezza, senza fare nessuna distinzione, raccoglieva tutto mischiato e lo caricava sul camion che poi si dirigeva nel cimitero della Monnezza, realizzato a poche centinaia di metri dalla mia casa e il cui nome è cava S.A.R.I. (Sito Accumulo Rifiuti Indifferenziati).

La scelta di un luogo in prossimità di terre coltivate, di ristoranti, di in-civili abitazioni, è stata approvata da circa 800 uomini, tutta gente di rispetto, che per non inquinare l’aria della Campania con gli scarichi dei camion, hanno cercato di deporre una merce, la Monnezza, che per loro è più preziosa dell’oro, in un buco non molto distante dal luogo di produzione, diciamo che l’hanno fatto a fin di bene, il loro e dei loro comparielli che posseggono le Ditte di raccolta rifiuti.

In quel cimitero, già martoriato da prepotenti senza scrupoli, dove in passato vi sono stati seppelliti dei tuoi parenti, a volte anche più velenosi e tossici, donati in parte da tante regioni d’Italia, proprio lì, il dolce profumo dei pini e delle ginestre è stato coperto dai quei miasmi emanati dalle viscere putride del grande buco che li emette a intervalli irregolari, come se si trattasse di tante grandi scorregge puzzolenti.

Questi fetori stanno ammorbando e avvelenando i cafoni delle terre vesuviane, che per gli 800 uomini di rispetto, non contano nulla, non hanno nessun diritto né di vivere in un ambiente salubre né di vedere un futuro per le loro terre.

Questi bifolchi, sorprendendo i governanti, all’improvviso si sono ribellati, ma lo Stato che dovrebbe proteggere il popolo, ha prontamente messo in campo tutte le forze necessarie ed equipaggiate per soffocare la protesta, schierandosi così dalla parte del malaffare, contro i suoi figli, tramutandosi così in patrigno.

Durante le tante proteste, molti bifolchi sono stati picchiati anche a sangue, perché pur di spartirsi la grande torta della Monnezza, gli 800 uomini di rispetto passerebbero anche sul cadavere dei loro cari, figurarsi se si fermavano davanti a donne, vecchi e bambini.

Il cimitero della Monnezza è quasi pieno, la grande torta S.A.R.I. è quasi finita, e l’unica cosa che resta ai cafoni, martiri vesuviani di Stato, per far diventare ogni boccone di quella grande torta, amaro, tossico e indigesto, per molti dei commensali, è quella di astenersi dalle urne elettorali per i prossimi dieci anni.

Se hanno ucciso un popolo, il popolo dovrebbe far sparire tutti i suoi rappresentanti nelle Istituzioni di quello Stato che ha cessato di essere la sua Patria.

 

BOSCOREALE

E' UN PAESE

MORTO

NELL'ANIMA

PER

FARLO

RINASCERE

QUALCOSA DEVE

MORIRE

( forse ci siamo)

AMICO

E' COLUI CHE E'

DISPOSTO A

SACRIFICARSI PER

QUESTO PAESE

Bacheca 2010

Bacheca 2008

Bacheca 2007

 

 

 

 

 

 

 

24 ottobre 2010 - Discarica di Boscoreale chiusa, protesta la LIPU.

 

 

20 ottobre 2010

PER PROBLEMI SANITARI LEGATI AI MIASMI VELENOSI EMESSI DALLE DISCARICHE POSIZIONATE A POCHE CENTINAIA DI METRI DAL CENTRO STORICO, L'ALITO DEI CITTADINI DI BOSCOREALE PUO' NUOCERE GRAVEMENTE ALLA SALUTE DEI POLITICANTI E DEI GIORNAL-(ai)-ISTI!

!!! TENERSI ALLA LARGA!!!

video esplicativo

L'avidità dei potenti è la nostra condanna a morte.

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EMERGENZA RIFIUTI: CONTINUANO A RACCONTARCI ECO “BALLE” PDF Stampa E-mail
Scritto da lecittadelsud
Noi lo gridiamo con forza: siamo senza dubbi e tentennamenti con la gente di Terzigno e Boscoreale. Noi siamo con la nostra gente sempre e comunque. Noi sappiamo da 150 anni chi è il nostro nemico, e l’odio verso questo sistema di potere che ci spinge a vivere nel degrado ambientale e sociale, non si è mai sopito. Oggi la gente sà. Sa chi è con loro e chi contro di loro. Sa che questo sistema di potere è contro di loro. Perchè come risulta da molte intercettazioni telefoniche, la “munnezza” è business, è il vero oro che arricchisce la criminalità e la parte infetta dello stato, e uccide di cancro la nostra gente. Gli ultimi dati pubblicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano un aumento vertiginoso delle patologie di cancro in Campania. Pancreas, polmoni, dotti biliari più del 12% rispetto alla media nazionale. La rivista medica The Lancet Oncology già nel settembre 2004 parlava di un aumento del 24% dei tumori al fegato nei territori delle discariche (le donne sono le più colpite), e l'80 per cento delle malformazioni fetali in più rispetto alla media nazionale. È un dato che prende allo stomaco, che quando lo ascoltano le madri è come se maledissero di aver concepito il bambino nella loro terra, si vorrebbe scappare, tornare indietro.
E cosi lo stato ha consentito il verificarsi della catastrofe ambientale, cosi ha avvelenato la Campania con 7 milioni di tonnellate di ecoballe non smaltibili e discariche pericolose ed illegali, cosi ha permesso ad ecomafie ed imprenditori senza scrupoli di seppellire nelle nostre terre una quantità enorme di rifiuti tossici che ha ridotto la regione da fertile che era a terra di tumori.
Ci raccontano balle, lo hanno sempre fatto per coprire interessi poco leciti. Creano le emergenze per fare leggi che vanno in deroga ad altre leggi e cosi possono rendere a norma ciò che non è a norma. E dall'emergenza non si vuole e non si po' uscire perché è uno dei momenti in cui si guadagna di più. Siamo al cospetto di una falsa emergenza voluta ed alimentata ad arte allo scopo di drenare una quantità sempre maggiore di fondi pubblici da dirottare verso interessi privati, che guarda caso sono tutti al nord. Nell’emergenza tutto costa di più mentre vincoli e controlli sono facili da scavalcare con ordinanze e se necessario decreti legge, che, come ci insegna la vicenda di Serre, si possono fare anche in 24 ore, scavalcando tutti i poteri compreso quello giudiziario.
E cosi ancora oggi il governo asserisce di aver risolto il problema e che quasi, quasi la colpa è dei cittadini che non vogliono fare la differenziata o peggio degli ecologiti (di sinistra) che non vogliono le discariche e gli inceneritori. Il governo sostiene, infatti, di aver realizzato una serie di discariche a norma, approvate a livello europeo, ed ha aperto e collaudato il famoso termovalorizzatore di Acerra, che, secondo lo stesso governo, sta funzionando meglio dei termovalorizzatori del Nord. E’ questo grazie al decreto legge, poi convertito nel luglio 2008 e diventato legge, approvata a larga maggioranza anche dall’opposizione. Già, stiamo parlando della legge 123/2008 che deroga al decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 ed in particolare a questo specifico obbligo: "per tutti gli impianti deve essere prevista l'impermeabilizzazione del fondo e delle pareti con un rivestimento di materiale artificiale posto al di sopra della barriera geologica, su uno strato di materiale minerale compattato. Tale rivestimento deve avere caratteristiche idonee a resistere alle sollecitazioni chimiche e meccaniche presenti in discarica."
E poi ci vogliamo meravigliare se le falde acquifere a Terzigno sono risultate inquinate da ferro, nichel, sommatoria PCB, cadmio, zinco aldrin, manganese e floruri? Ci vogliamo meravigliare che la Provincia di Napoli, pur sapendo di tale inquinamento sin dal 12 luglio 2010 non ha dato l'allarme?
Altro che discariche a norma, lo stato Italiano ha violato le direttive europee in materia di smaltimento dei rifiuti e le autorità competenti “hanno messo in pericolo la salute umana e recato pregiudizio all'ambiente”. E questo non siamo noi a dirlo ma la Corte di giustizia Europea che riconosce, in tal modo, le ragioni di chi non ha mai smesso di urlare la propria indignazione rispetto alle scelte scellerate perpetrate in questi anni. E così mentre l’Europa ascolta la voce del popolo meridionale, in Italia ed in Campania i governi di destra e di sinistra assecondano e coprono (da 150 anni) i colossali affari di imprese senza scrupoli.
Secondo la Sentenza C-297/08 della Corte di Giustizia Europea, la Repubblica Italiana, “non avendo adottato, per la regione Campania, tutte le misure necessarie per assicurare che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare, non avendo creato una rete adeguata ed integrata di impianti di smaltimento, ……è venuta meno agli obblighi ad essa incombenti in forza degli artt. 4 e 5 della direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio 5 aprile 2006, 2006/12/CE, relativa ai rifiuti”.
Da precisare che la direttiva 2006/12/CE è stata ormai superata dalla direttiva 2008/98/CE, in cui il Parlamento Europeo spiega che il riciclaggio va preferito ai termovalorizzatori che si possono considerare attività di recupero solo se rispondono a determinati requisiti di “efficienza energetica” fissati dalla stessa direttiva. Non solo, ma la direttiva sottolinea anche che la politica sui rifiuti dovrebbe mirare anche a ridurre l'uso di risorse rilevando che “il riutilizzo e il riciclaggio dovrebbero preferirsi alla valorizzazione energetica dei rifiuti”, in quanto rappresentano la migliore opzione ecologica.
E invece in Italia, e in Campania, la strategia di gestione dei rifiuti è incentrata, anche in violazione delle norme europee, sulla devastante coppia inceneritori/megadiscariche che, al contrario, non chiudono il ciclo dei rifiuti.
In Italia si producono ogni anno circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani e lo smaltimento, la peggiore delle scelte possibili, rappresenta invece l’unica risposta che la nostra classe politica riesce a dare. Una risposta che è indice di fallimento del sistema produttivo e del fallimento di una politica di una gestione dei rifiuti ancora fortemente orientata alle discariche dove viene ancora stoccato circa il 65% del totale, mentre circa il 10% viene incenerito con le enormi e pesanti conseguenze ambientali che queste soluzioni comportano. Solo il 25% circa dei rifiuti viene avviato a riciclaggio o compostato.
Quale politica di riduzione dei rifiuti e riuso dei materiali, allora, è stata messa in campo in questi anni? Dove è finita la raccolta differenziata? Dove sono gli impianti di compostaggio? Dove quelli di trattamento a freddo? Solo discariche ed inceneritori per consentire ai furbetti di turno di continuare a fare i loro affari dato che questi ultimi sono interamente finanziati da noi cittadini, che, pertanto, paghiamo per essere avvelenati. Già perchè l’energia prodotta da questi mostri dal 1992, con la circolare del Comitato interministeriale prezzi n. 6/1992 (da qui il nome di Cip 6), è stata assimilata a quella delle fonti rinnovabili e quindi incentivata con finanziamenti pubblici, ovvero attraverso il prelievo del 7% dalla bolletta elettrica. Questi soldi avrebbero dovuto finanziare le fonti rinnovabili, ma grazie alla complicità fra la classe politica di quegli anni (governo Amato) e alcuni fra i più grandi gruppi industriali del nord (gruppo Montedison, gruppo Falk, l'ENI, petrolieri come Moratti e Garrone) che “inventarono” un modo per trasformare un costo (lo smaltimento degli scarti di raffineria) in un enorme utile, il 90% dei fondi vengono rastrellati da inceneritori di rifiuti urbani o industriali e da centrali a gas.
Anche in questo caso la Comunità Europea ha aperto una procedura d'infrazione verso l'Italia in quanto nella definizione di energia rinnovabile non sono ammesse le fonti assimilate. Il prof. Paul Connett, fra i massimi esperti mondiali di gestione dei rifiuti, dopo aver ricordato che l’Unione Europea ha già avviato una pratica di infrazione nei confronti dell’Italia per l’uso illegittimo di questi fondi, ha evidenziato come “si salva molta più energia (da 2 a 5 volte) riusando, riciclando e compostando anziché bruciando ciò che dobbiamo condividere con le generazioni future”. E aggiunge: “senza il regalo dei sussidi gli inceneritori non sarebbero in grado di coprire gli altissimi costi di trattamento-smaltimento e per questo motivo rappresentano un ostacolo inaccettabile a riciclaggio e compostaggio, via principale per attuare una gestione dei rifiuti pulita ed in grado di promuovere imprese e posti di lavoro”.
E così in discarica, a causa di questo scellerato sistema basato sullo spreco finiscono materiali perfettamente riciclabili. In atmosfera, utilizzando impianti biocidi finiscono inquinanti organici e particolato da metalli pesanti (un inquinante eterno), mentre le campagne sono soggette a desertificazione, per i mancati apporti di sostanza organica, e a causa dell’inquinamento.
Quindi bruciamo tutto, e bruciando interrompiamo il ciclo virtuoso dei rifiuti e in più abbiamo, oltre al ben noto problema delle cosiddette “polveri sottili” che generano malformazioni fetali, tumori infantili, malattie allergiche, infiammatorie e neurologiche, il problema delle ceneri tossiche e scorie di lavorazione pari a circa il 25% della massa di rifiuti bruciata che devono essere conferite in discariche speciali e che ovviamente si trovano all’estero. (nota di marvin, in questa nota rossa si trova la sola motivazione della nostra condanna a morte lenta, per avvelenamento dell'aria del suolo e del sottosuolo. Ricordiamoci dell'intercettazione di un funzionario dello Stato "Terzigno è una discarica da truccare". Tutto il resto è depistaggio del mondo politico, religioso e mediatico) PIC! PIC! PIC! PIC!


Appare allora chiaro che la strategia per uscire dalla crisi deve essere un’altra. Occorre, allora, puntare su un modello di sviluppo sostenibile, e cioè improntato sul risparmio energetico, sulla decrescita e sulla riduzione di consumo di materie prime e sul completo riciclo dei rifiuti prodotti che permetterebbe di diminuire i costi di gestione e, contemporaneamente, la creazione di nuovi posti di lavoro.
In diversi posti del mondo come a Fresno (California), S.Francisco, San Jose (silicon valley), Sidney, Oakland, Palo Alto, Tel Aviv, Santa Cruz, Sacramento, Los Angeles, Nuova Zelanda, Seattle, Buenos Aires, per finire in Italia e precisamente a Capannori e a Ponte nelle Alpi (BL), si è scelto di seguire una strada nuova che rompesse con il tradizionale modo di trattare i rifiuti attraverso il sistema discarica-inceneritore, ovvero la cosiddetta strategia “Rifiuti Zero”, elaborata da Paul Connet. Si tratta innanzitutto di una strategia che punta ad un cambiamento globale dell' attuale sistema di produzione e di consumo, di valori e stili di vita, privilegiando il benessere della collettività, le opportunità occupazionali, l' equità sociale, il rispetto dell'ecosistema che ci ospita. La strategia Rifiuti Zero, che permette il più alto bilancio energetico (e quindi il più alto risparmio in rapporto a tutti gli altri sistemi (inceneritori, rigassifficatori, dissociatori molecolari), si articola in:
1. allungamento del ciclo di vita delle merci;
2. messa al bando della plastica monouso e riduzione degli imballaggi inutili a monte;
3. raccolta differenziata porta a porta che rende possibile percentuali di recupero vicine all’80 %;
4. attivazione della filiera per il riciclo del secco da trasformare in nuova materia e dell’umido da inviare a compostaggio;
5. utilizzo degli impianti di TBM trattamento a freddo o meccanico/biologico, capaci di inertizzare, il residuo 20% dei rifiuti;
I trattamenti a freddo, ovvero Trattamenti Meccanico Biologici (TMB), sono assolutamente maturi dal punto di vista impiantistico e commerciale. Ne fa fede il fatto che il loro numero è in grande crescita in tutto il mondo. Questi impianti attraverso un processo del tutto naturale, paragonabile a ciò che avviene normalmente in un bosco in inverno (digestione aerobica), permette la riduzione di peso di circa la metà ed il deposito sicuro del materiale di risulta, tra l’altro utilizzabile nell’edilizia. Gli impianti di TMB a chiusura del ciclo in alternativa agli inceneritori, oltre che essere sicuri sotto il profilo ambientale e sanitario sono anche molto più economici e, forse, è proprio questo il vero motivo di tanto ostracismo da parte della politica.
Allora se i nostri politici, nella migliore delle ipotesi, non sono a conoscenza delle nuove tecnologie alternative, devono avere la dignità e l’onestà di lasciare il loro incarico, perchè evidentemente non sono all’altezza del compito affidatogli dall’elettore. Quello che sta accadendo in Campania è grave, perché ci viene negato ogni diritto, come se non fossimo degni cittadini di questo stato. Ci hanno negato il diritto di lavorare e crescere nella nostra terra, ci hanno negato il diritto di essere cittadini rispettati, ci hanno negato il diritto alla salute ed ora ci tolgono anche il diritto di respirare. Ma quello che non potranno mai toglierci è il diritto di protestare e perciò, anche se siamo lontani mille miglia dalle discariche di Boscoreale e Terzigno, non permettiamo che li si continui a stuprare ed uccidere la salute, la dignità ed i diritti del nostro popolo. Noi siamo e saremo sempre con voi, e se necessario pronti a bruciare il tricolore, una bandiera che sempre più gente del sud comincia a vedere come nemica.

Le Citta del Sud

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Cittadino e suddito

Il concetto di cittadino differisce da quello di suddito che si riferisce a colui che è soggetto alla sovranità di uno stato; la condizione del suddito implica, di per sé, situazioni giuridiche puramente passive (doveri e soggezioni), mentre quella del cittadino implica la titolarità di diritti e altre situazioni giuridiche attive (seppur accompagnati da doveri e altre situazioni giuridiche passive).

Nel momento in cui lo stato riconosce al suddito diritti civili e politici, questo diventa un cittadino. Anche in uno stato che riconosce tali diritti possono tuttavia esserci semplici sudditi, soggetti alla sovranità dello stato ma privi dei diritti di cittadinanza: questo avveniva, ad esempio, per le popolazione indigene dei possedimenti di tipo coloniale, anche se, in qualche caso, venivano loro attribuiti alcuni diritti seppur limitati rispetto a quelli riconosciuti ai cittadini veri e propri (la cosiddetta piccola cittadinanza).

Attualmente il termine suddito è ancora largamente utilizzato nel diritto internazionale dove la cittadinanza non ha lo stesso rilievo dei diritti interni. Viene inoltre usato polemicamente per sottolineare situazioni, per lo più di fatto, nelle quali il cittadino non dispone di adeguati diritti nei confronti dello stato. Infine va osservato che nelle monarchie, anche costituzionali e parlamentari, è tradizione riferirsi ai cittadini come sudditi senza per questo implicare l'assenza di diritti civili e politici.

L'apolidia (composto di alfa privativo e polis, "città" in greco), è lo stato dei soggetti privi di qualunque cittadinanza. Tali soggetti sono detti "apolidi".

Si diventa apolidi "per origine" o "per derivazione":

* Si è apolidi per origine quando non si è mai goduto dei diritti e non si è mai stati sottoposti ai doveri di nessuno Stato.
* Si diventa apolidi per derivazione a causa di varie ragioni tutte conseguenti alla perdita di una pregressa cittadinanza e alla mancanza di una contestuale acquisizione di una nuova. Le ragioni possono essere:
o Annullamento della cittadinanza da parte dello Stato per ragioni etniche, di sicurezza o altro.
o Perdita di privilegi acquisiti in precedenza (come ad esempio la cittadinanza acquisita per matrimonio).
o Rinuncia volontaria alla cittadinanza.

Si diventa apolidi in senso formale solo tramite rinuncia espressa alla propria cittadinanza naturale; i figli di apolidi si trovano tipicamente nella condizione di chi nasca in un territorio nazionale e normalmente questo basta per l'automatica acquisizione della cittadinanza dello Stato del luogo di nascita.

In passato era anche ammissibile una forma di apolidia di tipo sanzionatorio, derivante dal venir meno della cittadinanza come pena accessoria collegata alla commissione di un illecito penale: l'interdictio aquae et ignis rientrava in questa ipotesi.

Si pose spesso il problema internazional-privatistico di quale sia la legge regolatrice dello statuto personale dell'apolide. In assenza di diversi criteri, normalmente ci si riferisce al criterio del collegamento più stretto.

LEGGE 14 luglio 2008 , n. 123 (In morte del popolo vesuviano)


ECCO CHI SONO I TUOI RAPPRESENTANTI

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PRIMA PAGINA 4 MAGGIO 2008

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FACCIAMO UN POCO DI CHIAREZZA

QUELLI CHE SONO STATI ELETTI NEL 2008 SOLO ED UNICAMENTE DA CHI HA VOTATO, HANNO APPROVATO LE DISCARICHE NEL FINTO PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO IN UNA ZONA CONTIGUA AD UN CENTRO CITTADINO ABITATO DA CREATURE ALIENE.

OGGI UNO DEGLI ELETTI, UN TALE FRANCESCO PIONATI SE LO DIMENTICA E CAMBIA IDEA.

NON E' L'UNICO E NON SARA' L'ULTIMO.

SE A MARZO SI DOVESSE VOTARE, MOLTI DI QUELLI CHE HANNO APPROVATO LA LEGGE VERRANNO COME SEMPRE IN QUESTI TERRITORI, DOVE C'E' UNA MANCANZA CRONICA DI LAVORO, A CHIEDERE I VOTI E FARE PROMESSE, E MOLTI DI COLORO CHE OGGI VORREBBERO FARE FUOCO E FIAMME, ABBASSERANNO LA TESTA, METTERANNO UNA MASCHERA ANTIGAS E ANDRANNO ALLE URNE, PROPRIO COME NEL 2008, DOVE CAMMINAVANO TRA I RIFIUTI PER RECARSI AL SEGGIO ELETTORALE.

IN QUELLA OCCASIONE LA PERCENTUALE DEI VOTANTI FU QUASI DEL 90%.

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Venerdì, 16 maggio 2008 ore 0.45

Da alcuni giorni i miasmi provenienti dai rifiuti che negli ultimi 2 anni hanno spesso stazionato davanti al mio portone, mi costringono a tenere le finestre chiuse, al mattino appena scendo le scale per andare al lavoro trovo decine di mosche che stazionano nel ballatoio d'ingresso, e la puzza dell'immondizia mi fa vomitare.

In questi ultimi mesi ho fatto tutto quello che ho potuto, da solo sono andato a portare le mie denunce in procura contro i Commissari prefettizi che non muovevano un dito per tentare di arginare il problema, niente piattaforma ecologica, niente contenitori per la differenziata, niente sito di trasferenza.

Ho partecipato attivamente ad un comitato civico per l'emergenza rifiuti, ho dedicato alcuni giorni di ferie e un poco del mio tempo alle gravi questioni ambientali e di vivibilità di Boscoreale, ho composto una canzone sui rifiuti, ho cercato la collaborazione dei media, ho dato qualche modesto suggerimento su possibili soluzioni per tamponare la grave emergenza rifiuti, mi sono recato da solo al Commissariato di Governo e con il Comitato mi sono recato in Prefettura, dove lo Stato attraverso un funzionario ha preso per il culo i mille cittadini che avevano firmato la petizione, ho però mantenuto la minaccia fatta allo stesso funzionario: non sono andato a votare, i miei concittadini hanno pensato che sarebbe stato un errore, seppur sommersi dalla spazzatura non hanno voluto far mancare il loro sostegno alla Politica sia essa locale che nazionale.

Ho scritto a tutte le istituzioni, a Napolitano, al Governo, al Prefetto, nessuno ha ascoltato.

Ora mi arrendo, con la consapevolezza però di aver lottato.

Una sola cosa posso dire a tutti quelli che hanno governato l'Italia, la regione Campania, la Provincia di Napoli, il Comune di Boscoreale:

ogni sera fino a quando vivrò, li ricorderò sempre al Signore nelle mie preghiere.

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La preghiera del vesuviano in lotta.

Papi nostro che vivi ad Arcore, sia dimenticato il Tuo Nome, finisca il tuo Impero, non sia fatta più la Tua volontà, come ora avviene sui media, al Governo e in Parlamento. Rimetti, come noi rimettiamo il poco cibo che ingoiamo, riprenditi i miasmi e le tue discariche, come noi ci riprenderemo la nostra dignità, non ci indurre all’astensione, ma liberaci dal percolato.
Amen.

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(AGENPARL) – Roma, 08 ott – L'immagine dei comuni vesuviani è di nuovo legata all’emergenza rifiuti che interessa soprattutto i comuni di Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase, Trecase e Pompei e causa la protesta di 120.000 abitanti. L’apertura di una seconda discarica in località Pozzelle aggraverebbe ancora di più la già precaria situazione provocando danni all’agricoltura, inquinamento, gravi problemi sanitari, svalutazione degli immobili, danni all’immagine del territorio.

L’on. Francesco Pionati (Misto) in un’interrogazione presentata mercoledì al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Ambiente chiede che la discarica sia realizzata presso un altro sito sempre rispettando il criterio di provincializzazione del ciclo dei rifiuti.

(giusto per aiutare le ditte incaricate dello smaltimento, per abbassare i costi di gestione in relazione al trasporto - magari qualche parlamentare ha delle azioni delle società che sono impegnate a dividersi la torta della Monnezza) n.d.r.

Per quelli che hanno sempre votato ecco i nomi di chi ha pensato di aprire due discariche alle porte di Boscoreale.

Chi vuole può mandare una cartolina di ringraziamento al proprio candidato, sia se ha votato a favore e sia se si è astenuto.

http://www.parlamento.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/votazioni/34_39.htm

http://www.parlamento.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/votazioni/172_29.htm

http://documenti.camera.it/leg16/votazioni/v1145.htm

 

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ECO RADIO INTERVISTE a Boscoreale 28 set 2010

 

LEGGE 14 luglio 2008 , n. 123


ECCO CHI SONO I TUOI RAPPRESENTANTI

Secondo il presidente dei Circoli dell'ambiente, Alfonso Fimiani per quanto concerne la discarica di Terzigno, la posizione piu' responsabile sarebbe quella di aprire l'impianto con la massima cautela e tutte le garanzie che sia una soluzione temporanea, anche se si parla dello sversatoio piu' grande d'Europa con una capacita' di circa 3 milioni di tonnellate".

 

Caro Alfonso Fimiani

prendilo tu questo frutto amaro di Cava Vitiello e fanne buon uso

Per quelli che hanno sempre votato ecco i nomi di chi ha pensato di aprire due discariche alle porte di Boscoreale.

Chi vuole può mandare una cartolina di ringraziamento al proprio candidato, sia se ha votato a favore e sia se si è astenuto.

http://www.parlamento.it/leg/16/BGT/Schede/Ddliter/votazioni/34_39.htm

http://www.parlamento.it/leg/15/BGT/Schede/Ddliter/votazioni/172_29.htm

http://documenti.camera.it/leg16/votazioni/v1145.htm

 

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ECO RADIO INTERVISTE a Boscoreale 28 set 2010

IN PRIMA PAGINA 1 OTTOBRE 2010

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"..... Partendo da queste mie considerazioni e vedendo che nonostante i disagi arrecati alla salute di intere popolazioni, il servizio sanitario non interviene, e poi che, davanti alle immagini trasmesse durante la visita della Commissione europea in discarica, con il ritrovamento di rifiuti non compatibili con quanto autorizzato, la Magistratura non interviene con un sequestro della discarica per fare i dovuti accertamenti, e poi che la Polizia disperde i manifestanti che avevano osato ribellarsi al sopruso di Stato, ho tratto le dovute conclusioni e cioè che le opzioni che restano a un cittadino pacifico, senza precedenti penali, sono solo due: restare e soffrire sopportando la violenza dello Stato o scappare via da questa Nazione corrotta."

Oggi 30 set 2010 ho pensato alla terza via: la pazzia, i pazzi non rispondono delle proprie azioni, allora trasformiamo questi posti nella terra dei pazzi. Si salvi chi può.

Pubblicità elettorale non ingannevole.

Alle prossime elezioni avota e fai avotare la salsa sopra i fornelli, almeno mangi una volta pure tu.

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Se tanto mi dà tanto.
I Comuni che non fanno la raccolta differenziata, che pagano di più per conferire i rifiuti in discarica, comincino a pensare che prima o poi qualcuno potrebbe impedirgli di portare la Monnezza tal quale nelle terre del vicino.
Quel vicino docile, mansueto, asservito ai politicanti, per un miracolo potrebbe ribellarsi, caricare i rifiuti su dei camion e restituirli ai legittimi proprietari.
I PdM che invece aprono le discariche per mettere a disposizione dei loro amici e comparielli un luogo puzzolente dove poter sversare i rifiuti tossici residuali delle loro attività produttive, forse farebbero bene ad aprire meglio gli occhi quando escono di casa. I rifiuti tossici uccidono un popolo lentamente, senza che questi se ne accorga, ma un popolo infuriato prima di scomparire lentamente potrebbe invece reagire fulmineamente senza dare scampo, per poi invocare lo stato di infermità mentale derivante dalla presenza delle discariche nel suo territorio. Solo una pazzia può battere una pazzia.

 

tratto da http://www.agenziami.it/

video

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La vecchia stazione FS di Boscoreale ritorna a vivere (documento video prima parte)

Boscoreale 24 settembre 2008: le Ferrovie dello Stato consegnano all’
associazione Stella Cometa i locali della Stazione FS di Boscoreale, con la
forma del comodato d’uso per un periodo di 5 anni.

In cambio di questa concessione, l’associazione è tenuta ad eseguire tutti i
lavori occorrenti per rendere di nuovo agibili i locali e a mantenerli in buono
stato.

Oggi 24 settembre 2010, a distanza di 2 anni, quei locali vedono la presenza
di tanti giovani che organizzano eventi musicali, cineforum, corsi di musica e
danza popolare.

Si svolgono corsi di artigianato che vedono la presenza di tante donne,
giovani ed anziane.

È appena iniziato un corso di apprendimento dell’uso del pc.

È stata allestita una piccola biblioteca.

Si può usufruire di un bigliardino, di un ping pong, di giochi vari.

Allo Stato tutto questo non è costato nulla, perché l’associazione Stella
Cometa ha fatto ricorso al lavoro dei volontari, sia giovani che adulti, ha
chiesto ed ottenuto l’aiuto concreto di imprese, commercianti ed artigiani.

Ora, purtroppo, ci troviamo in un momento di grave crisi economica e ci sono
più difficoltà a reperire aiuti.

L’associazione ha la necessità di acquistare suppellettili varie, sostituire
alcuni infissi, completare alcuni lavori nelle stanze di un fabbricatino
adiacente alla Stazione e ricevuto in comodato il 24 settembre 2009, e che
saranno destinate ad attività ricreative per ragazzi ed anziani.

L’associazione ogni tanto rivolge un appello alle Istituzioni e chiede il loro
aiuto, purtroppo fino ad ora nessuno ha risposto.

Oggi che ricade il secondo anniversario della consegna dei locali, rinnoviamo
questa richiesta di aiuto attraverso i media e attraverso i canali
istituzionali e restiamo in fiduciosa attesa.

 

 

Bacheca 2010

Bacheca 2008

Bacheca 2007

 

 

UNA PERLA PREZIOSA

Pagina dedicata al nostro amico 

Alex ZANOTELLI

 

 

Italia: una malata terminale?

La classe politica italiana è un grande cancro che sta uccidendo la Nazione, i cittadini corrotti e quelli corruttibili sono le metastasi che alimentano o che alimenteranno questo cancro, la società civile è stata imbalsamata dai media e sottomessa dai politicanti che hanno pervaso il tessuto sociale ed economico devastandolo in profondità.

Siamo caduti in un grande letargo che dura da oltre quarant’anni, al momento del voto non riusciamo ad astenerci e almeno in parte si sceglie di votare per il meno peggio, restando però ogni volta delusi e traditi.

Qualcuno vuole rottamare i vecchi della politica, facendo credere che solo per motivi anagrafici siamo arrivati a questa situazione, illudendo i tele-cittadini che svecchiando la classe dirigente, il malaffare e la corruzione si fermeranno.

Si può sconfiggere un cancro?

La chemioterapia distrugge le cellule malate, ma anche alcune di quelle sane.

Se non si troveranno uomini e donne disposti a sacrificarsi e spezzare quei fili sottili che i potenti utilizzano per manovrare l’umanità, la fine arriverà presto.

 

Alle urne o nelle urne: ecco il dilemma.

Se vuoi far nascere qualcosa di nuovo, devi far morire qualcosa di vecchio.

Ora il guaio è proprio questo: nessuno vuole morire.

Il primo a morire dovrebbe essere il mostro che ha pervaso ogni singola coscienza, purtroppo però è un mostro con troppe teste: egoismo, avidità, cupidigia, ingordigia, prepotenza, odio razziale, intolleranza, sopraffazione, corruzione, invidia, ecc.

Il secondo a morire dovrebbe essere l'uomo vecchio, che ha fatto il suo tempo e volente o nolente ora se ne deve andare, insieme a tutta la sua cricca, purtroppo però si continua ad usare quel viagra multiuso: nella politica, nella chiesa, nelle istituzioni, nei media, nella magistratura.

Il Paese è un vecchio decrepito, con un piede nella fossa, e la poca linfa vitale, costituita dagli ex esseri umani, non ha coraggio, non ha i mezzi, non ha risorse, continua a coltivare il proprio piccolo orticello, ormai pieno zeppo di rifiuti tossici e pervaso da tanto percolato.

Il grande ingranaggio del Sistema economico-politico-religioso schiaccia le masse, che pur sapendo di essere esse stesse il lubrificante di quel Sistema, non riescono a sottrarsi e si recano ancora a votare nonostante i sistematici tradimenti di tutti gli schieramenti.

Loro ci vogliono mandare alle urne, noi invece dovremmo metterli nelle urne: sono tutti sepolcri imbiancati, chi non è ancora corrotto è solo per mancanza di una buona occasione.

 

SENSAZIONALE SCOPERTA: UNA NUOVA MONTAGNA VICINO AL VESUVIO

Scoperta sensazionale nei pressi del Vesuvio,
una nuova montagna si staglia su Boscoreale,
gli alberi sulla cima sono sempre più rigogliosi perchè l'humus è ottim
o.

e se domani...............................

 

 

dalla padella dei rifiuti per strada alla brace del veleno delle discariche

 

 

 

 

 

E' al colmo la feccia, già si sente in lontananza il rumore del grande autoespurgo, l'Operatore ecologico finale non distinguerà i Neri dai Rossi, i Verdi dai Viola, risucchierà tutti insieme coloro che sono corrotti e li scaricherà nel grande lago di percolato che ha predisposto nell'aldilà, vi porterà anche coloro che continuano a sostenere i politicanti che hanno avvelenato la Campania con l'unico scopo di arricchirsi e perpetuarsi al potere.

Una notte d'estate a Boscoreale, in provincia di Korogocho

Mentre sto scrivendo, il tanfo della discarica di Terzigno sta entrando nella mia stanza e mi trovo in una casa situata a cento metri dalla casa comunale di Boscoreale.

Dovrei chiudere la finestra, ma sento caldo e allora decido di lasciarla aperta e di sopportare i miasmi anche se mi viene quasi da vomitare.

Fino a qualche settimana fa, ho partecipato attivamente alle proteste contro la discarica che da circa un anno è entrata prepotentemente nella vita di tutti i cittadini alle falde del Vesuvio.

In quest’ultimo periodo mi sono fermato a riflettere su come la lotta possa incidere contro questa grave barbarie dello Stato.

La prima domanda che mi sono posto e che si sono posti tutti: ma questi al Governo sono dei pazzi? Aprono le discariche a ridosso di centri abitati.

Poi ho immaginato, se io fossi la Ditta incaricata di portare i rifiuti in discarica, potendo influenzare il mondo politico, chiederei ai Rappresentanti del popolo, di aprire una discarica il più vicino possibile ai Comuni, così i camion della raccolta non dovranno fare centinaia di chilometri. Poi gli chiedo di non far fare una efficace raccolta differenziata, così approfitto dei miasmi e posso portare in discarica un poco di tutto, anche i rifiuti tossici più puzzolenti. Il guadagno diventa massimo con il minimo sforzo, dandomi modo di poter meglio apparecchiare la tavola tecnica, pardon, il tavolo tecnico e sono sicuro che nessuno vorrà rinunciare a prendere posto.

Partendo da queste mie considerazioni e vedendo che nonostante i disagi arrecati alla salute di intere popolazioni, il servizio sanitario non interviene, e poi che, davanti alle immagini trasmesse durante la visita della Commissione europea in discarica, con il ritrovamento di rifiuti non compatibili con quanto autorizzato, la Magistratura non interviene con un sequestro della discarica per fare i dovuti accertamenti, e poi che la Polizia disperde i manifestanti che avevano osato ribellarsi al sopruso di Stato, ho tratto le dovute conclusioni e cioè che le opzioni che restano a un cittadino pacifico, senza precedenti penali, sono solo due: restare e soffrire sopportando la violenza dello Stato o scappare via da questa Nazione corrotta.

Io resto perchè non ho più l'età, però a modo mio protesto pacificamente, non mi reco più a votare, già dal 2008, poiché non mi ritengo più un cittadino e non credo in questa finta democrazia che oggi è al potere.

In quell’anno ho denunciato, alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, i Commissari Prefettizi che governavano il mio Comune in nome dello Stato, essi non attuavano in pieno il Regolamento Comunale di Igiene Urbana, non sostituivano le campane danneggiate, non le incrementavano, non le facevano svuotare con puntualità e non realizzavano quella piattaforma ecologica che ancora oggi è un miraggio, però in compenso portarono a conclusione tutti gli appalti dell’Amministrazione sciolta, giusto per non dispiacere a nessuno.

Penso che la Magistratura abbia archiviato la mia denuncia, poiché lo Stato non può condannare sé stesso.

Vincenzo Martire da Boscoreale provincia di Korogocho.

 

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II Lettera al Padre Eterno

E per conoscenza a tutte le Istituzioni.

Caro Signore, come Ti ho già scritto un anno fa io credo sempre in Te, e non provo nessun rancore se mi hai fatto nascere a Boscoreale in provincia di Napoli, e non Te ne voglio anche se vuoi che io beva fino in fondo questo amaro calice, che come una cura di aerosol ogni notte parte dalla discarica di Terzigno ed arriva nel naso e nella gola mia e di tutti gli ex esseri umani residenti alle falde del Vesuvio.

Questa notte è stata tremenda, ora sono al lavoro in pausa pranzo, e l’odore acre respirato per tante ore nel sonno è sempre presente nelle mie narici e ho la nausea.

Lavoro a Napoli ed è proprio qui che tutta la frazione organica dei rifiuti non viene separata e viene mandata in buona parte, unitamente a quella di molti altri Comuni, nei pressi del mio paese, infatti anche se la discarica si trova nel territorio di Terzigno, l’olezzo dei rifiuti organici in putrefazione si avverte più forte proprio a Boscoreale.

E’ quasi un miracolo se sono arrivato a 52 anni, infatti proprio ieri hanno scoperto che molte coltivazioni fatte sul mio territorio, si alimentano con acqua avvelenata dal percolato dei rifiuti tossici interrati da alcuni mostri con sembianze umane.

Chi sopravvive qui è sicuramente un miracolato, perchè mangia, beve e respira veleni.

Ora dovrei farTi la preghiera, ma mi rifiuto, perché dovrei chiederTi cose non degne di un credente. Dovrei chiederTi di far ammalare tutti quelli che hanno banchettato sulla pelle delle popolazioni vesuviane, insieme a tutti i loro cari, ma non me la sento. Piuttosto scegli Tu l’azione che ritieni più giusta, ma una preghiera Te la faccio: se hai deciso di intervenire, fallo in fretta, perchè qui vivono, mangiano, bevono e respirano tanti bambini, non permettere che si ammalino.

Essi non sono responsabili come noi adulti che negli ultimi decenni non abbiamo saputo ribellarci al momento del voto, abbiamo sempre appoggiato quelli che poi ci stanno avvelenando, e tuttora non abbiamo il coraggio di cacciarli dalle nostre terre, anche perchè ci hanno reso sudditi, hanno usato il potere per sottomettere le popolazioni, e attraverso il loro arricchimento personale possono con facilità perpetuarsi al potere. Se non ci aiuti Tu, è la fine.

Boscoreale 29 luglio 2010

Vincenzo Martire

 

 

 

 

 

 

Lettera al Presidente "Prima di andare via"

*giugno 2009

Illustrissimo Signor Presidente Giorgio Napolitano,

mi chiamo Vincenzo Martire, e sopravvivo dal 1958 a Boscoreale, un paese alle falde del Vesuvio.

Non voglio raccontarle una storia personale, ma vorrei cercare di porre la sua attenzione su una storia che potrebbe essere la sua, la mia e di qualunque altro uomo che per un volere non si sa di Chi, è nato e vive in questa terra, piena di contraddizioni, di difficoltà, ma ricchissima di uomini e donne con buoni sentimenti.

Non sono espertissimo in informatica, ma nel 2005 ho creato sul web un sito: www.boscorealeperamico.it, con il quale mi proponevo di evidenziare gli aspetti più belli della mia città.

Purtroppo la realtà ci dice che gli aspetti negativi soffocano prepotentemente quelli positivi.

Dopo aver raccolto e pubblicato tutto quello che mi sembrava utile, ho deciso di scriverle questa lettera e a questo proposito, Le vorrei elencare alcune mie considerazioni, o forse sogni, circa la vivibilità di una città o di un paese. Priorità indispensabili per una vita civile:

* Sistema fognario funzionante (quando piove a Boscoreale non si può quasi uscire a piedi, e gli scarichi fecali non si capisce bene dove vanno a finire). Quanti decenni e quanti finanziamenti occorrono ad un’Amministrazione Comunale per fare le fogne in un comune di 27.000 abitanti?
* Strade illuminate e senza buche, con marciapiedi non occupati dagli alberi, dai cassonetti, dalle auto, dalle moto, dai banchi dei negozi, dai pali della luce e dai prepotenti.
* Pulizia della città e raccolta dei rifiuti efficace (non infiltrata), vedi inesistenza di piattaforma ecologica e mancanza di contenitori, magari non infiammabili, per la raccolta differenziata in numero sufficiente – Forse temporaneamente la si potrebbe affidare all’Esercito con l’ausilio del servizio civile e noleggiando i camion delle Ditte specializzate, insieme al loro personale. Può succedere che in un territorio dove il lassismo ha incancrenito il senso civico, i militari con gentilezza e fermezza potrebbero insegnare in breve tempo a fare la raccolta differenziata, anche agli aspiranti cittadini più indisciplinati.
* Spazi verdi attrezzati in quantità adeguata al numero di abitanti e ripartita in modo appropriato sul territorio. Si potrebbe provvedere con Commissari ad acta, visto che le amicizie locali dei nostri Amministratori non fanno toccare i terreni dei privati.
* Luoghi deputati alla crescita culturale e all’aggregazione sociale, vedi biblioteca, teatro, cinema, spazi per i giovani, campi di bocce per gli anziani, ecc., affidati alle associazioni e mettendo da parte i Politicanti, che sono stati immobili per decenni.
* Scuole aperte al territorio anche fuori degli orari scolastici.
* Parcheggi per le maledette auto.
* Politici che si occupano del bene comune, e che se hanno governato per un decennio senza riuscire a raggiungere gli obiettivi minimi di vivibilità della città, devono essere interdetti da tutte le cariche politiche. (Non chiediamo ai cittadini di non votarli, poiché con il clientelismo tuttora vigente e la mancanza cronica di lavoro, per i politici navigati è un gioco da ragazzi tenere molta parte della popolazione ai loro piedi).
* Apertura di nuovi tracciati stradali sempre con Commissari ad acta, per gli stessi motivi degli spazi verdi, amicizie e clientele, immobilizzano i nostri Amministratori.

Venendo al contenuto dell’oggetto, “Prima di andare via”, che vuole essere un messaggio alle mie figlie, ai loro amici e a tutti quelli che appena possono scappano da Boscoreale, le riporto la corrispondenza intercorsa tra il sottoscritto e una coppia di giovani emigrati Boschesi che hanno scritto al mio sito.

Mail pervenuta:

Ciao e complimenti x il sito. Siamo una giovane coppia di emigranti, di origini boschesi, attualmente residente a Parma x i classici motivi di lavoro.
Dal sito l’immagine di Boscoreale risulta molto più pulita e serena di quanto in realtà non sia, aggiungeremmo purtroppo.

La nostra esperienza personale ci ha fatto conoscere luoghi e persone civili e un’amministrazione comunale rispettosa della legalità ed interessata alle reali esigenze legate al territorio, contrariamente a quanto è accaduto in questi anni giù al sud.

Siamo convinti, avendo vissuto a Boscoreale ed avendo conosciuto molti dei suoi abitanti, che anche lì la maggior parte della gente sia onesta, ma, purtroppo, l’immagine che diamo all’esterno è assolutamente negativa e risulta difficile spiegare a quanti non conoscono bene la nostra zona, che non siamo tutti ladri o delinquenti!

Per questo vivere al nord non è sempre facile, in quanto siamo, appunto, costretti a combattere contro innumerevoli pregiudizi e bollati da molti come persone da "evitare" e a dover dimostrare, in ambito professionale, di valere molto, prima di essere accettati. Benchè, dunque, a Boscoreale la qualità della vita non sia tra le migliori e i servizi siano praticamente inesistenti, la lontananza dalla nostra terra, ricca di contraddizioni ma anche d’amore e di solidarietà (che qui manca abbastanza), si fa molto sentire e non muore in noi la speranza di tornare un giorno in un paese rinnovato non solo in superficie, ma anche e soprattutto "dentro".

Un saluto da due boschesi D.O.C.
Francesca Catapano e Domenico Salio. 11 Giugno 2006

La redazione risponde.

Gentili amici Francesca Catapano e Domenico Salio,
vi ringrazio molto per la vostra mail.
Io mi chiamo Vincenzo Martire e sono il responsabile del sito.
Ho molti parenti che vivono fuori da Boscoreale e attraverso la loro vita, riesco a comprendere almeno un poco, tutte le difficoltà che si incontrano fuori dal proprio paese e dalla propria regione.

Nei miei pochi soggiorni nelle città dei miei parenti, ho potuto apprezzare che cosa significa vivere dignitosamente almeno dal punto di vista ambientale e civile: strade senza buche, marciapiedi, rete fognaria, asili nido, isole pedonali, parcheggi, parchi pubblici, biblioteche, cinema, teatri, piste ciclabili, pubblica illuminazione efficiente, pulizia dell’ambiente, ecc. ecc., cose che purtroppo nel nostro paese sembrano un miraggio.

La cosa che più deprime della nostra Boscoreale, è la quasi totale assenza della speranza da parte dei cittadini di vedere un giorno una città migliore.
Da circa un anno ho messo in rete il sito www.boscorealeperamico.it, e proprio nella pagina dove dovrebbe accendersi il dibattito su cosa desideriamo per la nostra città, c’è il silenzio più assoluto.

Sembra che ci sia una totale rassegnazione allo stato attuale delle cose.

Io ho una mia idea su quanto accade, penso che quando andiamo a votare, scegliamo i nostri rappresentanti, ognuno secondo i propri calcoli, che proprio perchè sono calcoli soggettivi, non valutano, con obiettività, l’operato dei pubblici amministratori che nei vari decenni si sono occupati della cosa pubblica.

Se applicassimo l’equazione: se il paese e tutte le sue realtà sono il risultato dell’operato dei suoi amministratori, allora, visto che il nostro paese non ci piace, dovremmo far accomodare tutti i politici degli ultimi decenni fuori dalle istituzioni. Questa è una cosa che invece non accade mai.

La seconda cosa che ritengo sia corresponsabile dello stato di cose attuali, è la mancanza di una coscienza collettiva: singolarmente riusciamo ancora ad arrabbiarci e a dire la nostra, al bar, in piazza, dal barbiere, in salumeria, ma quando c’è da intraprendere una iniziativa concreta insieme agli altri, allora diventiamo tutti apatici o calcolatori: preferisco starmene per i fatti miei; oppure: mi conviene o non mi conviene espormi?

Spero di non avervi tediato, e vi prometto per quanto è nelle mie possibilità di tenere sempre vivo e aggiornato il sito, anche e soprattutto per i concittadini che vivono fuori.

P.S. Se vi va, mandate qualche foto di dove vivete, che la pubblico sul sito, insieme alla vostra mail.

Illustrissimo Signor Presidente, questa mia lettera vuole essere come un messaggio nella bottiglia lanciata nel mare della nostra vita, appunto “Prima di andare via”.

Cordiali saluti da un uomo che ha sempre sperato in un futuro migliore e che per destino o per scelta non ha lasciato il paese natio. Con Osservanza, Vincenzo Martire.