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sabato, 03 febbraio 2007
Asilo nido: le date della vicenda
08/03/1973 – Il Comune affida l’incarico di progettare l’asilo nido al arch. Mazziotti
19/12/1975 – La Regione stanzia 111.050.000 di vecchie lire
01/03/1976 – Il progetto fu approvato
22/01/1977 – Iniziano i lavori
09/03/1977 – I lavori sono sospesi per le anomalie presenti nel progetto. Si provvede a far realizzare un nuovo progetto dagli ingegneri Andrea Matrone e Nicola Foglia Manzillo
1980 – Approvato nuovo progetto e richiesta di ulteriore finanziamento di lire 433.604.390
10/10/1984 – La Regione approva la richiesta di finanziamento fatta nel 1980
26/11/1984 – Riprendono i lavori
04/01/1986 – I lavori vengono sospesi nuovamente
12/01/1992 – La Regione stanzia altri 300 milioni di lire
26/09/2000 – Si provvede a lavori di manutenzione
04/04/2002 – Ulteriore richiesta di finanziamento per altri 300 milioni di lire
12/11/2002 – La Regione provvede al finanziamento
15/12/2005 - Consegna dei lavori, mai avvenuta
In pratica la Regione Campania ha stanziato 1.144.654.390 lire pari a 591.164 euro per un Asilo Nido mai portato a termine
Postato da: snoopynews a 01:02 | link | commenti (9)
politica, scuola

Commenti


#1 03 Febbraio 2007 - 09:39

caro gennaro complimenti per ilò pezzo, ma attenzione agli errori grammaticali.
la sfida è trovalo?
è nel tuo articolo.
nino torres
utente anonimo

#2 03 Febbraio 2007 - 09:59

Caro Gennaro, il commentatore 1 è una carogna e ti spiego perchè. Non solo si è preso lo sfizio di segnalarti l'errore ma con piacere sottile che immagino lo stia pervadendo, non ti ha detto qual'è perchè è convinto che trattandosi di un errore grammaticale, come egli dice, difficilmente lo troverai. Io sono certo che si tratta di un errore di battitura ma anche se così non fosse, resti sempre un ragazzo in gamba, vanto per la nostra Boscoreale.
utente anonimo

#3 03 Febbraio 2007 - 11:04

Nino torres è un amico. Lo lascio fare.
Ora purtroppo non ho tempo. Appena posso provvedo
Gennaro Carotenuto


snoopynews

#4 03 Febbraio 2007 - 11:27

non sono una carogna caro commento 2
il mio voleva solo essere una segnalazione ed un apprezzamento all'articolo, ed inoltre, non intendevo minimamente sminuire il valore professionale ed umano dell'amico Gennaro.
nino torres
utente anonimo

#5 03 Febbraio 2007 - 14:14

Buon per te che sei corso ai ripari, cro torres, può darsi che l'ira funesta del pelide Gennaro ti risparmierà...
utente anonimo

#6 03 Febbraio 2007 - 14:18

Caro anonimo 5 non mi sembra mai di aver avuto "ira funesta" nei confronti di nessuno!
Se l'errore in questione è "posterò" allora diciamo che oggi abbiamo coniato un neologismo da "post" voce del verbo "postare".
Ridiamoci su! I problemi sono ben altri.
Gennaro Carotenuto


snoopynews

#7 03 Febbraio 2007 - 16:58

bravo gennaro
hai di fatto trovato un neologismo che mi era sfuggito.
l'errore non era quello ma un altro,
nino torres
utente anonimo

#8 04 Febbraio 2007 - 13:00

Ma almeno avete capito quanti ingegneri si sono succeduti e quanti soldi hanno dato per finanziare le proprie tasche e dei benefattori che danno gli incarichi???
utente anonimo

#9 04 Febbraio 2007 - 22:51

Al n° 8 - In merito c'è un esposto alla procura firmato dal sottoscritto, nell'anno 2000 o 2001. Senza un nulla di fatto!
fto Salvatore Celentano
utente anonimo

sabato, 03 febbraio 2007
Asilo Nido: nulla è cambiato!
QUESTO ARTICOLO A MIA FIRMA E' STATO PUBBLICATO SU METROPOLIS NEL 2003 QUANDO ERA ANCORA UN SETTIMANALE
Potrebbe essere portato a termine l’Asilo Nido di Boscoreale. Utilizzare il condizionale è d’obbligo quando si parla della struttura di via Giovanni De Falco. Una delle cosidette opere pubbliche incomplete. Come c’è ne sono delle altre: il Parco Pubblico di via Giovanni XXIII, il teatro comunale del Piano Napoli, tanto per fare un esempio.

Uno scheletro di cemento, “abbellito” qua e là da cocci di vetri rotti, cartacce ed erbacce. Un edificio che avrebbe dovuto ospitare tanti bambini in fasce e che, invece, dopo trent’anni dal primo progetto, ha visto solo qualche piccolo gruppo di ragazzini divertirsi a cercare, all’interno delle struttura abbandonata, chi sa quale tesoro nascosto.

Dal Comune, però, assicurano: “A breve bandiremo la gara pubblica di appalto per far partire i lavori e portare, finalmente, a termine questo stabile” – ad affermarlo è il consigliere di maggioranza Mario Casillo.

“Abbiamo chiesto un parere legale per capire come dovevamo agire nei confronti della vecchia ditta che si era aggiudicata i lavori”. Parere (espresso dall’avv. Giovanni Leone, lo stesso che difende il rappresentante di Forza Italia, Giuseppe Balzano, nel ricorso al Tar contro presunti errori nel conteggio delle schede di votazione, nella scorsa tornata elettorale) che è stato già visionato dalla amministrazione: “Ora il quadro è più completo, stiamo definendo le ultime operazioni in vista della gara pubblica di appalto”.

I tempi dovrebbero essere relativamente brevi. Al massimo entro l’inizio dell’estate i lavori dovrebbero cominciare.

Ma cerchiamo di ricostruire questa tormentata vicenda che ha condizionato la realizzazione della struttura di via De Falco. Una storia lunga trent’anni, fatta di progetti sbagliati, stanziamenti regionali insufficienti e, a nostro avviso, tanta tanta incompetenza.

Tutto incominciò nel lontano 1973, quando il Comune affidò all’architetto Mazziotti l’incarico di progettare l’asilo nido, da realizzarsi con gli appositi fondi messi a disposizione dalla Regione Campania. E tre anni dopo la stessa Regione provvedè a stanziare ben 112 milioni di vecchie lire.

Il 22 gennaio del 1977 i lavori presero il via, ma dopo appena 2 mesi furono sospesi e ripresero solo nel 1984. La ditta appaltatrice fece subito rilevare che il progetto presentava diverse anomalie.

L’amministrazione non potè fare altro che far ridigere nuovamente il progetto da altri due ingegneri Andrea Matrone e Nicola Foglia Manzillo.

Nel 1980 la Giunta Municipale approvò il nuovo piano di lavoro e chiese un ulteriore finanzamento regionale di 433 milioni di lire. Quattro anni più tardi i lavori ripresero. Ma ancora una volta la sfortuna sembrava aleggiare sull’Asilo Nido. Infatti, la gran parte delle somme stanziate, circa 320 milioni di lire, fu subito impiegata per pagare la revisione dei prezzi maturata durante i numerosi anni di sospensione dei lavori ed arrivata all’esorbitante cifra del 292% in più.

Con la restante somma fu possibile solo realizzare le opere strutturali. Nel gennaio del 1986 i lavori furono interrotti nuovamente e riattivate le procedure per richiedere ulteriori finanziamenti. Nel frattempo fu approvato anche il nuovo piano economico dell’asilo, lievitato ad un importo complessivo di un miliardo e 350 milioni. Nel 1992 la Regione stanziò altri 300 milioni. A questo fece seguito un periodo di inattività che è continuato fino al 2000 quando la Commissione prefettizia, che regeva le sorti di Boscoreale, ha indetto una gara pubblica per i lavori di manutenzione dello stabile.

L’Asilo Nido, però, continua ad essere uno scheletro di cemento, nel frattempo la Giunta Cavaliere ha chiesto l’ennesimo finanziamento regionale di circa 154.937 euro (pari a 300 milioni di vecchie lire). Ennesimo finanziamento stanziato dalla Regione.

Ora si attende che il Comune provvedà ad assegnare l’appalto e che questa lunga storia dell’Asilo Nido volga al termine. Anche se pensiamo che mai nessun bambino in fasce varcherà quella soglia. Infatti, è parere diffuso tra i componenti del consiglio comunale di destinare ad altri utilizzi la struttura di via De Falco, anche alla luce delle ultime riforme scolastiche. Il centrodestra circa un anno fa parlava di un Centro Sociale, il centrosinistra ancora deve pronunciarsi.
Postato da: snoopynews a 01:01 | link | commenti (5)
politica, scuola, metropolis

Commenti


#1 03 Febbraio 2007 - 17:00

gennaro anche in questo pezzo si ripete l'errore
nino torres
utente anonimo

#2 03 Febbraio 2007 - 17:38

ora veniamoi al dunque.
con la tua esatta cronistoria con tanto di cifre spese in questi trent'anni, si evince chiaramente a chi e quale amministrazioni sono responsabili di questo spreco di danaro pubblico.
Alcuni nomi che nel tuo articolo compaiono sono fra quelli che già da oggi si sentono in odore di sindacature future.
speriamo nel buon senso dei boschesi.
nino torres
utente anonimo

#3 03 Febbraio 2007 - 23:17

Lo spero davvero!
Comunque i "cocci di vetri rotti" intendilo come un rafforzativo!
Saluti
Gennaro Carotenuto


snoopynews

#4 05 Febbraio 2007 - 16:46

E' corretto, perche i cocci non sono riferibili solo al vetro, anche il vaso di terracotta va in cocci se si rompe. come pure quello di ceramica o di ardesia o di alabastro etc..
utente anonimo

#5 05 Febbraio 2007 - 19:40

Insomma ci sarà un altro Cavaliere non Preside ma Ingegnere....................più in basso di così Boscoreale non può andare.
Al giornalista e agli opinionisti raccontare l'asservimento di una intera popolazione per quarantanni a loschi figuri con gli occhiali,baffi,facce da scemi che rubano, ignoranti e camorristi che siedono su scranni prestigiosi del consiglio comunale,insomma una banda che suona la marcia funebre di un Paese che è morto dentro dove i pochi cittadini onesti si vergognano quando dicono che sono boschesi,
utente anonimo

 

 

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