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In un organismo è feconda la differenza degli organi e delle cellule, l'uguaglianza va bene per i granelli di sabbia o per i batteri in un brodo di coltura. Anche il nostro cervello si è sviluppato al massimo per poi sostituire la crescita volumetrica con la capacità di aumentare le connessioni interne. Di qui la capacità di migliorare la comunicazione. Ma non si comunica nulla se non c'è differenza.

 

 

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RETE FOGNARIA

 

MESSAGGIO NELLA BOTTIGLIA n. 1 (la visione del vescovo Nogaro) - 25 gen 2011

Il vescovo Nogaro, ribadisce la sua visione, ancora irrealizzata, di una Chiesa lontana dal potere e vicina agli ultimi. «Il Vangelo non è più la trasparenza della Chiesa, viene compromesso da tutte le vicende politiche della Chiesa stessa» che «sembra voler essere l'autovelox della morale: sta nascosta dietro l'angolo e quando la cultura sfreccia e magari sembra violare, per eccesso di velocità, soprattutto i temi della morale - l'aborto, l'eutanasia, la fecondazione artificiale, la famiglia, le coppie di fatto, i divorziati, gli omosessuali - eleva sanzioni». È spesso una «Chiesa autoreferenziale», che «confonde facilmente i suoi fini con i suoi interessi». Vorrei invece, prosegue, «una Chiesa di frontiera, e la frontiera è fuori dal tempio, è un luogo esposto, è il luogo degli arrivi e delle partenze, dell'imprevisto e dell'inedito». Una Chiesa capace di «difendere l'uomo dal dominio incontrollato delle istituzioni e delle corporazioni, che rischiano di renderlo puro strumento della loro volontà di potenza; di allargare gli ordinamenti democratici, che esprimono la sovranità popolare, per rendere attiva sempre la libertà personale; di difendere l'uguaglianza tra gli uomini, impedire lo sfruttamento di una classe sull'altra, di un popolo su un altro e combattere apertamente l'onnipotenza del capitale e del profitto, della mafia e della camorra».

UNA BRUTTA STORIA A BOSCOREALE.

I FATTI

FEBBRAIO 2008 UN MARTIRE VESUVIANO PAZZO CHIEDE E OTTIENE IN COMODATO D'USO DALLE FERROVIE DELLO STATO LA VECCHIA, PUTRIDA, FATISCENTE, E ABBANDONATA STAZIONE FS, PER SVOLGERVI ATTIVITA' DI RECUPERO AMBIENTALE, ATTIVITA' SOCIALI, ATTIVITA' CULTURALI E ATTIVITA' RICREATIVE.

PER CIRCA UN ANNO, CON L'AIUTO DI TANTI ALTRI VESUVIANI PAZZI, CITTADINI GIOVANI E ADULTI, COMMERCIANTI, ARTIGIANI, IMPRESE VARIE, VIENE EFFETTUATO UN LAVORO DI BONIFICA AMBIENTALE, DI RIPARAZIONE DELLE STRUTTURE, DI RIFACIMENTO DEGLI IMPIANTI, ELETTRICO E IDRICO, ECC.

IL 22 NOVEMBRE 2009 ALLA PRESENZA DI UN FUNZIONARIO DELLE FS VENGONO INAUGURATI I LOCALI E SI RIPORTA IN VITA UN LUOGO DETERIORATO E ABBANDONATO, IN POCHE PAROLE SI COMPIE UN PICCOLO MIRACOLO:

DOVE LO STATO, ATTRAVERSO L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI BOSCOREALE, HA FALLITO, CON LO SPERPERO DI SOLDI PUBBLICI, PER UNA LOCAZIONE DURATA 5 ANNI, SENZA AVER MAI UTILIZZATO QUEGLI SPAZI E QUEI LOCALI, ALCUNI CITTADINI VOLONTARI, HANNO RIMEDIATO A QUESTO FALLIMENTO CON LE PROPRIE MANI E CON I PROPRI RISPARMI.

NEL 2010, DURANTE LA GRAVE EMERGENZA SANITARIA DOVUTA ALLA FOLLE DECISIONE DI APRIRE UNA DISCARICA QUASI NEL CUORE DEL PAESE, I MIASMI, SCATENATI DALLO SVERSAMENTO INCONTROLLATO DI RIFIUTI IN PUTREFAZIONE PROVENIENTI DA SITI DI STOCCAGGIO TEMPORANEO DELLA CAMPANIA, INSIEME A CHISSA' QUALI ALTRI SOSTANZE PERICOLOSE, PROVOCAVANO BRUCIORI ALLA GOLA E SENSO DI NAUSEA ANCHE AI CITTADINI DEL CENTRO STORICO, E L'ASSOCIAZIONE STELLA COMETA FORMATA DA TANTI DI QUEI CITTADINI, HA APERTO LE PORTE DELLA STAZIONE PER ACCOGLIERE LA COMUNITA' CHE LI' HA ORGANIZZATO PUBBLICHE ASSEMBLEE PER AFFRONTARE LA GRAVE QUESTIONE.

IN QUESTI GIORNI, ALCUNI DI QUEI CITTADINI, CHE NON POTENDO RESPIRARE, AVEVANO CERCATO, OGNUNO A SUO MODO, DI RIBELLARSI A TANTA SOFFERENZA, AGENDO SICURAMENTE PER LEGITTIMA DIFESA, PER DIFENDERE APPUNTO IL LORO DIRITTO A RESPIRARE, HANNO RICEVUTO DEGLI AVVISI DI GARANZIA.

ALCUNI DI QUESTI DESTINATARI DEGLI AVVISI DI GARANZIA, SONO STATI RICONOSCIUTI DA ORGANI DI POLIZIA INVESTIGATIVA COME APPARTENENTI ALL'ASSOCIAZIONE STELLA COMETA, E NON SI CAPISCE SE QUESTA PRECISAZIONE E' STATA FATTA PER SEGNALARE AI MAGISTRATI CHE FACENDO PARTE DI UN'ASSOCIAZIONE CHE HA RIMEDIATO AI GUASTI DELLO STATO, CON UNA GRANDE OPERA DI RISANAMENTO DI UN BENE PUBBLICO, NON POSSONO IN ALCUN MODO ESSERE RITENUTI PERICOLOSI, O SE AL CONTRARIO, DATO CHE L'ASSOCIAZIONE STELLA COMETA HA APERTO LE PORTE ALLA COMUNITA' CHE PROTESTAVA, E CHE LOTTAVA PER NON SOFFRIRE, L'APPARTENENZA ALL'ASSOCIAZIONE DEVE ESSERE RITENUTA COME PERICOLOSA PER L'ORDINE PUBBLICO.

IERI SERA UNO DI QUESTI SOCI, CHE HA ANCHE L'AGGRAVANTE DI ESSERE SOCIO FONDATORE, MI HA CONFIDATO DI AVER DICHIARATO LA SUA ESTRANEITA' E LA SUA LONTANANZA DALL'ASSOCIAZIONE, PROPRIO PER PRENDERE LE DISTANZE IN VISTA DI UN EVENTUALE RINVIO A GIUDIZIO.

LA MIA AMAREZZA E' AL MASSIMO, NON PER IL COMPORTAMENTO DI UN AMICO, CHE SENTENDOSI MINACCIATO, HA RITRATTATO LA STIMA E IL SOSTEGNO CHE SEMPRE MI HA DIMOSTRATO IN TANTE OCCASIONI, MA PERCHE' QUANDO ACCADONO QUESTI EPISODI, NON MI SENTO PIU' UN CITTADINO ITALIANO, E LO STATO MI APPARE MORTO.

Boscoreale 1 dicembre 2011 h. 1.00 am

30nov2011 - ultimo pizzino pubblicato -

8."Essere e avere

Scelsi un tavolo in fondo alla sala, vicino a un ragazzo con i capelli ricci che indossava un vestito tutto d'oro vero. Questi vedendomi quanto meno sorpreso, fece scorrere la sedia verso la mia con strana urgenza: giunti a contatto ci guardammo per pochi secondi, io sbigottito e lui quasi allarmato.

Poi esordì improvvisamente accostando la bocca al mio orecchio come quando si rivela un segreto:

<<Avere significa possedere cose esterne all'individuo, essere significa possedere cose interne all'individuo: dunque anche l'essere in quanto possedere è avere, e poichè tutto quello che si può avere è comunque un capitale, lei, che con questa barba intellettuale e l'aspetto di chi approfondisce sempre lo stato delle cose possiede di certo una ricca interiorità, non è meno capitalista di me, che con questo vestito tutto d'oro vero possiedo semplicemente una ricca esteriorità...>>

Io lo ascoltavo denotando nel suo volto una totale assenza di espressività".

"Ci sono muri che dividono e Muri che sostengono, i primi portano all'isolamento e alla morte spirituale, i secondi creano unione e fanno rinascere la speranza."

Fai parte anche tu del Muro di sostegno

*****Un Movimento per rinascere*****

"Ma provo il massimo della vergogna per quello che ometto di dire per paura di ritorsioni" Il Paese che vorrei - Partecipa al Forum su Boscoreale

 

     

SMS per Giorgio Napolitano da Boscoreale .

"Non Le chiedo nulla, perché giustamente nelle risposte precedenti mi è stato scritto che la sua Istituzione non può interferire con le altre, come la Procura o il Comune.

Mi premeva solo ricordarLe che da aspirante cittadino, non amo lo Stato che mi governa, perché lo sento come un Patrigno, pronto a far soccombere i suoi figliastri, cioè i semplici cittadini, e a soccorrere i suoi figli prediletti, cioè i politicanti e i loro amici.

Con profonda amarezza, Le porgo distinti saluti.

Vincenzo, un martire vesuviano=.

 

I messaggi nella bottiglia

Messaggio nella bottiglia n. 6 - 10 agosto 2011

La nostra vita è diventata un campo arido

 

 

 

 

 

 

Nelle ultime campagne elettorali, i nostri politici hanno fatto il tour elettorale, chi in pullman, chi in treno, per farsi conoscere e per illustrare i propri programmi elettorali.

Guardando le condizioni in cui versano tante realtà di questa ex grande Nazione viene da pensare che forse durante il viaggio i finestrini dei mezzi su cui viaggiavano, e i loro occhi, erano coperti così come accade al treno della foto.

Non hanno visto le sofferenze di quelli che non hanno un tetto, di quelli che non arrivano alla fine del mese, di quelli che sono stati derubati con gli effetti collaterali dell'avvento dell'euro, che ha tolto agli ultimi, cioè i disoccupati, i pensionati, i salariati, per dare ai primi, cioè a coloro che a proprio piacimento hanno adeguato le tariffe e i prezzi dei loro prodotti equiparando mille lire con un euro e cioè i professionisti, i commercianti, gli artigiani.

Il testo riportato sulla foto è molto eloquente e dovrebbe interrogare le coscienze di tutti queli che stanno uccidendo questa nostra società:

"Questo è il treno con il quale viaggiano i politici italiani, quando decidono di visitare il territorio nazionale, per rendersi conto di persona di come hanno ridotto la Nazione.

Alla fine del viaggio tornano in Parlamento e prendono i dovuti provvedimenti.

Per porre fine alle sofferenze degli ultimi, fanno tutte le leggi che tolgono quel poco che è rimasto ai poveri per darlo ai ricchi, cioè a sè stessi e ai loro compari.

Così nel prossimo viaggio in treno, potranno togliere le lamiere ai finestrini per vedere tutti gli uomini a loro graditi, felici e contenti, mentre gli ultimi saranno passati a miglior vita.

Mentre a loro, i politici di mestiere, i cosiddetti P.d.M., ossia i politicanti e ai loro accoliti, non sarà mai consentito di passare a miglior vita, perchè già l'hanno realizzata in questo mondo".

(by marvin)

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Tutti noi ci auguriamo una vita lunga e serena, piena di momenti felici e tantissime gioie.

Viviamo con la certezza che alla fine dei giorni che il Signore ci avrà concesso di vivere, qualcuno si occuperà di noi, accompagnandoci nell'ultimo viaggio.

La Ditta Viglio da tantissimi anni svolge il suo servizio, fatto di sensibilità, umanità e rispetto per il dolore altrui, curando con professionalità ogni dettaglio della funzione funebre.

 

 

Lettera al Presidente "Prima di andare via"

*giugno 2009

Illustrissimo Signor Presidente Giorgio Napolitano,

mi chiamo Vincenzo Martire, e sopravvivo dal 1958 a Boscoreale, un paese alle falde del Vesuvio.

Non voglio raccontarle una storia personale, ma vorrei cercare di porre la sua attenzione su una storia che potrebbe essere la sua, la mia e di qualunque altro uomo che per un volere non si sa di Chi, è nato e vive in questa terra, piena di contraddizioni, di difficoltà, ma ricchissima di uomini e donne con buoni sentimenti.

Non sono espertissimo in informatica, ma nel 2005 ho creato sul web un sito: www.boscorealeperamico.it, con il quale mi proponevo di evidenziare gli aspetti più belli della mia città.

Purtroppo la realtà ci dice che gli aspetti negativi soffocano prepotentemente quelli positivi.

Dopo aver raccolto e pubblicato tutto quello che mi sembrava utile, ho deciso di scriverle questa lettera e a questo proposito, Le vorrei elencare alcune mie considerazioni, o forse sogni, circa la vivibilità di una città o di un paese. Priorità indispensabili per una vita civile:

* Sistema fognario funzionante (quando piove a Boscoreale non si può quasi uscire a piedi, e gli scarichi fecali non si capisce bene dove vanno a finire). Quanti decenni e quanti finanziamenti occorrono ad un’Amministrazione Comunale per fare le fogne in un comune di 27.000 abitanti?
* Strade illuminate e senza buche, con marciapiedi non occupati dagli alberi, dai cassonetti, dalle auto, dalle moto, dai banchi dei negozi, dai pali della luce e dai prepotenti.
* Pulizia della città e raccolta dei rifiuti efficace (non infiltrata), vedi inesistenza di piattaforma ecologica e mancanza di contenitori, magari non infiammabili, per la raccolta differenziata in numero sufficiente – Forse temporaneamente la si potrebbe affidare all’Esercito con l’ausilio del servizio civile e noleggiando i camion delle Ditte specializzate, insieme al loro personale. Può succedere che in un territorio dove il lassismo ha incancrenito il senso civico, i militari con gentilezza e fermezza potrebbero insegnare in breve tempo a fare la raccolta differenziata, anche agli aspiranti cittadini più indisciplinati.
* Spazi verdi attrezzati in quantità adeguata al numero di abitanti e ripartita in modo appropriato sul territorio. Si potrebbe provvedere con Commissari ad acta, visto che le amicizie locali dei nostri Amministratori non fanno toccare i terreni dei privati.
* Luoghi deputati alla crescita culturale e all’aggregazione sociale, vedi biblioteca, teatro, cinema, spazi per i giovani, campi di bocce per gli anziani, ecc., affidati alle associazioni e mettendo da parte i Politicanti, che sono stati immobili per decenni.
* Scuole aperte al territorio anche fuori degli orari scolastici.
* Parcheggi per le maledette auto.
* Politici che si occupano del bene comune, e che se hanno governato per un decennio senza riuscire a raggiungere gli obiettivi minimi di vivibilità della città, devono essere interdetti da tutte le cariche politiche. (Non chiediamo ai cittadini di non votarli, poiché con il clientelismo tuttora vigente e la mancanza cronica di lavoro, per i politici navigati è un gioco da ragazzi tenere molta parte della popolazione ai loro piedi).
* Apertura di nuovi tracciati stradali sempre con Commissari ad acta, per gli stessi motivi degli spazi verdi, amicizie e clientele, immobilizzano i nostri Amministratori.

Venendo al contenuto dell’oggetto, “Prima di andare via”, che vuole essere un messaggio alle mie figlie, ai loro amici e a tutti quelli che appena possono scappano da Boscoreale, le riporto la corrispondenza intercorsa tra il sottoscritto e una coppia di giovani emigrati Boschesi che hanno scritto al mio sito.

Mail pervenuta:

Ciao e complimenti x il sito. Siamo una giovane coppia di emigranti, di origini boschesi, attualmente residente a Parma x i classici motivi di lavoro.
Dal sito l’immagine di Boscoreale risulta molto più pulita e serena di quanto in realtà non sia, aggiungeremmo purtroppo.

La nostra esperienza personale ci ha fatto conoscere luoghi e persone civili e un’amministrazione comunale rispettosa della legalità ed interessata alle reali esigenze legate al territorio, contrariamente a quanto è accaduto in questi anni giù al sud.

Siamo convinti, avendo vissuto a Boscoreale ed avendo conosciuto molti dei suoi abitanti, che anche lì la maggior parte della gente sia onesta, ma, purtroppo, l’immagine che diamo all’esterno è assolutamente negativa e risulta difficile spiegare a quanti non conoscono bene la nostra zona, che non siamo tutti ladri o delinquenti!

Per questo vivere al nord non è sempre facile, in quanto siamo, appunto, costretti a combattere contro innumerevoli pregiudizi e bollati da molti come persone da "evitare" e a dover dimostrare, in ambito professionale, di valere molto, prima di essere accettati. Benchè, dunque, a Boscoreale la qualità della vita non sia tra le migliori e i servizi siano praticamente inesistenti, la lontananza dalla nostra terra, ricca di contraddizioni ma anche d’amore e di solidarietà (che qui manca abbastanza), si fa molto sentire e non muore in noi la speranza di tornare un giorno in un paese rinnovato non solo in superficie, ma anche e soprattutto "dentro".

Un saluto da due boschesi D.O.C.
Francesca Catapano e Domenico Salio. 11 Giugno 2006

La redazione risponde.

Gentili amici Francesca Catapano e Domenico Salio,
vi ringrazio molto per la vostra mail.
Io mi chiamo Vincenzo Martire e sono il responsabile del sito.
Ho molti parenti che vivono fuori da Boscoreale e attraverso la loro vita, riesco a comprendere almeno un poco, tutte le difficoltà che si incontrano fuori dal proprio paese e dalla propria regione.

Nei miei pochi soggiorni nelle città dei miei parenti, ho potuto apprezzare che cosa significa vivere dignitosamente almeno dal punto di vista ambientale e civile: strade senza buche, marciapiedi, rete fognaria, asili nido, isole pedonali, parcheggi, parchi pubblici, biblioteche, cinema, teatri, piste ciclabili, pubblica illuminazione efficiente, pulizia dell’ambiente, ecc. ecc., cose che purtroppo nel nostro paese sembrano un miraggio.

La cosa che più deprime della nostra Boscoreale, è la quasi totale assenza della speranza da parte dei cittadini di vedere un giorno una città migliore.
Da circa un anno ho messo in rete il sito www.boscorealeperamico.it, e proprio nella pagina dove dovrebbe accendersi il dibattito su cosa desideriamo per la nostra città, c’è il silenzio più assoluto.

Sembra che ci sia una totale rassegnazione allo stato attuale delle cose.

Io ho una mia idea su quanto accade, penso che quando andiamo a votare, scegliamo i nostri rappresentanti, ognuno secondo i propri calcoli, che proprio perchè sono calcoli soggettivi, non valutano, con obiettività, l’operato dei pubblici amministratori che nei vari decenni si sono occupati della cosa pubblica.

Se applicassimo l’equazione: se il paese e tutte le sue realtà sono il risultato dell’operato dei suoi amministratori, allora, visto che il nostro paese non ci piace, dovremmo far accomodare tutti i politici degli ultimi decenni fuori dalle istituzioni. Questa è una cosa che invece non accade mai.

La seconda cosa che ritengo sia corresponsabile dello stato di cose attuali, è la mancanza di una coscienza collettiva: singolarmente riusciamo ancora ad arrabbiarci e a dire la nostra, al bar, in piazza, dal barbiere, in salumeria, ma quando c’è da intraprendere una iniziativa concreta insieme agli altri, allora diventiamo tutti apatici o calcolatori: preferisco starmene per i fatti miei; oppure: mi conviene o non mi conviene espormi?

Spero di non avervi tediato, e vi prometto per quanto è nelle mie possibilità di tenere sempre vivo e aggiornato il sito, anche e soprattutto per i concittadini che vivono fuori.

P.S. Se vi va, mandate qualche foto di dove vivete, che la pubblico sul sito, insieme alla vostra mail.

 

Illustrissimo Signor Presidente, questa mia lettera vuole essere come un messaggio nella bottiglia lanciata nel mare della nostra vita, appunto “Prima di andare via”.

Cordiali saluti da un uomo che ha sempre sperato in un futuro migliore e che per destino o per scelta non ha lasciato il paese natio. Con Osservanza, Vincenzo Martire.

La prima lettera al Presidente Napolitano

Al Signor Presidente della Repubblica Signor Giorgio Napolitano

Oggetto: “Prima di andare via”.

Illustrissimo Signor Presidente Giorgio Napolitano,
mi chiamo Vincenzo Martire, e sopravvivo da 49 anni a Boscoreale, un paese alle falde del Vesuvio.
Non voglio raccontarle una storia personale, ma vorrei cercare di porre la sua attenzione su una storia che potrebbe essere la sua, la mia e di qualunque altro uomo che per un volere non si sa di Chi, è nato e vive in questa terra, piena di contraddizioni, di difficoltà, ma ricchissima di uomini e donne con buoni sentimenti.
Non sono espertissimo in informatica, ma circa due anni fa ho pubblicato su internet un sito: www.boscorealeperamico.it, con il quale mi proponevo di evidenziare gli aspetti più belli della mia città.
In questo ultimo Natale 2006, l’Associazione Culturale “STELLA COMETA”, da me presieduta, ha organizzato, in collaborazione appunto con uomini e donne con buoni sentimenti e certamente dotati di buona volontà, alcune manifestazioni a carattere presepiale: il presepe artistico parrocchiale in una caratteristica cantina, il presepe vivente per tre serate nelle strade del centro storico e la I Mostra di Arte Presepiale nei caratteristici locali denominati “Terra Santa”, situati nel piano interrato della chiesa dell’Immacolata Concezione.
Proprio prendendo spunto da episodi che riguardano il sito e le attività natalizie, vorrei sottoporle alcune considerazioni.
Ho scritto al Suo sito istituzionale una richiesta di aiuto, poiché proprio alcune settimane prima del periodo natalizio, i Commissari prefettizi insediati nella mia città da circa un anno, sono stati costretti da scadenze burocratiche a procedere alla consegna dei lavori previsti e appaltati nell’ambito del cosiddetto “PIT VESEVO”, che dovrebbe interessarsi della riqualificazione dei centri storici nei paesi vesuviani.
La richiesta riguardava la momentanea sospensione dei lavori, che avrebbe consentito un miglior svolgimento di tutte le manifestazioni in programma durante il natale, lasciando libere, in un paese che già soffre la mancanza di una viabilità degna di questo nome, la strada T.A. Cirillo, e soprattutto Piazza Pace, luogo adibito da decenni a parcheggio del centro storico.
Detta piazza, seppur interessata dai lavori, era stata inopportunamente recintata, in buona parte, per consentire alla Ditta, esecutrice dei lavori, di depositarvi la pavimentazione in pietra lavica da riutilizzare e che man mano veniva divelta da via T.A. Cirillo.


Questa ultima decisione è stata fortemente contestata dai commercianti del centro storico, che proprio in un periodo sensibile per l’attività commerciale, si sono visti privare di una parte cospicua della piazza e quindi della possibilità di parcheggio per i potenziali clienti.
La richiesta di aiuto sicuramente non le è pervenuta, visto che si trattava di un minuscolo problema, in confronto alle grandi emergenze della nostra Nazione.
La stessa richiesta era però stata inviata anche alla Prefettura di Napoli, e ai Commissari prefettizi del mio comune, senza ottenere nessun risultato.
Tutto ciò premesso, Le vorrei elencare alcune mie considerazioni circa la vivibilità di una città o di un paese.

Priorità indispensabili per una vita civile:

Sistema fognario funzionante (quando piove a Boscoreale non si può quasi uscire a piedi, e gli scarichi fecali non si capisce bene dove vanno a finire).

Strade illuminate e senza buche, con marciapiedi non occupati da alberi, da cassonetti, da auto e dai banchi dei negozi.

 

Pulizia della città e raccolta dei rifiuti efficace (non infiltrata), vedi mancanza di piattaforma ecologica e di contenitori non infiammabili per la raccolta differenziata in numero sufficiente – Magari la si potrebbe affidare per alcuni anni all’Esercito con l’ausilio del servizio civile e noleggiando i camion delle Ditte specializzate, insieme al loro personale.

Spazi verdi attrezzati in quantità adeguata al numero di abitanti e ripartita in modo appropriato sul territorio.

Luoghi deputati alla crescita culturale e all’aggregazione sociale, vedi biblioteca, teatro, cinema, spazi per i giovani, campi di bocce per gli anziani, ecc.

Scuole aperte al territorio anche fuori degli orari scolastici.

Parcheggi per le maledette auto.

Politici che si occupano del bene comune, i quali se non raggiungono gli obiettivi minimi per la vivibilità della città, in un certo lasso di tempo, devono essere interdetti da tutte le cariche politiche. (Non chiediamo ai cittadini di non votarli, poiché con il clientelismo tuttora vigente e la mancanza cronica di lavoro, per i politici navigati è un gioco da ragazzi tenere molta parte della popolazione ai loro piedi).

 

Per alcuni decenni, i nostri politicanti hanno sperperato miliardi su miliardi, fino ad arrivare alla catastrofe attuale. Non saprei da dove cominciare, quindi peschiamo a caso nella memoria e non sarò comunque esaustivo.

Novembre 1980: terremoto in Irpinia, morte e distruzione, ricostruzione e arricchimenti, opere inutilizzate o mai finite, appalti, tangenti e corruzione. Le opere pubbliche in genere, costano spesso il doppio o il triplo rispetto ad altri stati europei. Il deficit della sanità pubblica è un pozzo senza fine. Evasione fiscale, elusione fiscale, hanno raggiunto proporzioni ciclopiche, con tutti i governi che sono stati sempre a guardare.

Da tante parti, voci pseudo-autorevoli, ci dicono che viviamo al di sopra delle nostre possibilità economiche, non ci indicano però chi sono i maggiori responsabili di questa grave situazione, esse guardano solo i frutti proibiti, ossia i privilegi dei cittadini, che vanno a scuola, hanno le cure mediche, hanno i mezzi di trasporto pubblico; non guardano invece l'albero che li ha prodotti questi pseudo-privilegi.

Quasi sempre si è trattato di alberi dalle sembianze di piccoli uomini politici, ossia di politicanti che hanno solo ed esclusivamente pensato a curare i propri interessi personali economici e/o politici, con assunzioni clientelari, con appalti affidati ad amici e conoscenti, e anche con consulenze a pioggia.

Quando si dice corruzione, evasione, elusione, appalti gonfiati, sembra che siano evocate parole misteriose e invece basta poco per capire dove sono andati a finire i frutti illeciti di queste pratiche, che la morale pubblica condanna sempre, ma che nel privato quasi tutti quelli che hanno fra le mani i soldi pubblici mettono in pratica. Oggi il Governo ha predisposto il fallo spinoso, la manovra, che andrà a colpire solo marginalmente i responsabili storici della catastrofe economica.

Nell'era dell'informatica, basta un clic per sapere chi, fra tutti quelli che hanno amministrato soldi pubblici, cioè amministratori di aziende pubbliche e amministratori politici, ha visto lievitare in poco tempo le proprie ricchezze, i propri beni mobili e immobili, come basta un clic, per sapere in base al tenore di vita di ciascuno, se questo tenore è compatibile con quanto viene dichiarano al fisco.

Ora caro Governo, quel clic non lo vuoi, o meglio non lo puoi utilizzare, perché essendo strumento nelle mani dei potenti della finanza e della politica, hai dovuto rinunciare a colpire i mandanti del deficit pubblico, e insieme avete concertato che siccome le famiglie italiane hanno ancora molti risparmi, si può ancora dare un'ulteriore spremitura alla classe media.

Ora, ragionando di fantasia, mi viene da pensare che quando la massa non avrà quasi più nulla, si dovrà accontentare di un tozzo di pane. E chi glielo offrirà? Sicuramente i soliti noti, ossia chi ha rubato, chi ha costruito il suo impero economico sfruttando le finanze pubbliche ecc.

Il Sistema ha bisogno di nuovi schiavi, magari con una laurea, o con una buona professionalità lavorativa, però l'importante è che siano ricattabili, come è accaduto per la Fiat di Pomigliano, far diventare i diritti conquistati con tante lotte, come una concessione di favori da parte del pappone di turno, e il gioco è fatto.

E se invece...

 

 

B A S T A - P A R L A R E

E' - T E M P O - D I - A G I R E

MOVIMENTO POPOLARE A SOSTEGNO DI TUTTA LA SOCIETA’ CIVILE.

M.N.C. (Movimento Nazionale Correttivo).
Il motto è PALEAS – PACEAM - PNC
(Pronti a Lottare e a Soffrire – Pronti a Combattere e a Morire – Pronti nel Cuore)
Valori caratterizzanti: SOLIDARIETA’ – CONDIVISONE – SPERANZA (ZAZIWE)

Ci si prefigge di bonificare la Grande Fossa Biologica costituita dalla società corrotta e dalla terra devastata.
Si deve intervenire sugli errori commessi, rimuovere e trattare in profondità e in modo radicale tutte le scorie accumulate, sia quelle fisiche, vedi inquinamento, distruzione del verde, urbanizzazione selvaggia, e sia quelle spirituali, vedi comportamenti deviati, mancanza di rispetto del prossimo e delle regole, corruzione dilagante, uso di sostanze dopanti, distruzione dei valori civili e morali.

Individuare dei leader che dimostrino di avere dinamismo, intelligenza e inventiva, che siano fortemente motivati nel risanamento dell’umanità intera, e che si comportino con coerenza.

Vedere nei progetti del MOVIMENTO dei sogni per i quali si è ancora pronti a morire, sia spiritualmente che fisicamente.

Avere dentro di sé l’ardente desiderio di una vita migliore.

Per non deragliare ci si dovrà sempre immedesimare nei problemi dell’altro.

Le azioni del MOVIMENTO devono essere come dei fili di acciaio che costituiscono l’ossatura di una lunga e robusta corda, alla quale troveranno sostegno i tiepidi, gli umili e gli ultimi.

L’ANALISI
Premessa: La nostra classe politica non è una fatalità.

• La gente umile è stata plagiata dai media e dagli affabulatori, le persone sono state trasformate in esseri umani senza volto, senza voce, che non conta nulla, e vengono trascinate, ogni giorno che passa, sempre più in basso nella terra. Quella terra che è stata martoriata dai prepotenti.
• La voglia di lottare deve diventare contagiosa, perché una massiccia adesione della popolazione costituisce motivo di preoccupazione in alto loco, e questo può innescare un principio di cambiamento nel comportamento del SISTEMA.
• Il saluto può essere quello di Nelson Mandela : amici, compagni, fratelli, vi saluto nel nome della Pace, della Democrazia e della Libertà.
• I partecipanti al MOVIMENTO non dovranno sentirsi mai profeti, ma umili servitori, e devono avvertire le proprie azioni come le uniche capaci di farli sentire ancora persone.

LE AZIONI
Piccole azioni per grandi traguardi.
• Ognuno cominci a guardare dentro di sé, e compia un’opera di bonifica nei suoi comportamenti, nel suo linguaggio, nei suoi sentimenti, faccia uscire la propria coscienza dal limbo nel quale è stata spinta dai comportamenti inumani della società e la faccia ritornare ad essere il faro della sua vita.
• In ogni famiglia ci sia il confronto e la bonifica collettiva da tutto quello che il comportamento scorretto di ciascuno ha riversato nell’ambito familiare. Si ritorni a dialogare apertamente, si spenga un poco la televisione, ci si riappropri delle relazioni umane appaganti.
• In ogni condominio si ritorni alle origini delle prime comunità, dove la condivisione degli spazi era motivo di gioia e non il ring dove litigare, il buonsenso e la tolleranza tornino a farci compagnia.
• Nel quartiere ci si faccia carico degli spazi e delle risorse collettive, impegnarsi come volontari nella pulizia delle erbacce e nei piccoli lavori che non comportano spese, non caricare sempre tutti gli oneri sulla macchina comunale.
• Non lasciare mai soli i rappresentanti politici eletti, non dargli deleghe in bianco, sono uomini e come tali possono deviare, quindi occorre stargli vicino, con istanze, petizioni, spronandoli a dare risposte concrete e tempestive alle esigenze primarie della comunità. Far sentire con forza il proprio dissenso sulle azioni amministrative non condivise. Organizzare e partecipare ad assemblee pubbliche dove discutere i progetti dell’Amministrazione, quando questi potrebbero influire in maniera pesante sulla vivibilità del territorio.
• Informarsi sempre sui regolamenti del proprio Comune e pretendere il rispetto degli stessi.
• Partecipare attivamente alla vita sociale della comunità, impegnarsi nelle associazioni o nei movimenti, non tentare di risolvere i problemi da soli, si hanno meno possibilità di riuscirvi.
• Documento da rielaborare e incrementare in base alle realtà locali.


19 Maggio 2009